Isab Lukoil, giorno della verità: in Cdm decreto per l’amministrazione temporanea

Mancano quattro giorno all’embargo del petrolio russo via mare. La sanzione decisa dalla comunità internazionale nei mesi scorsi rischia di mettere in seria crisi l’operatività della grande raffineria siracusana Isab-Lukoil. La vicenda oggi approda in Consiglio dei Ministri.
L’azienda ha già fatto sapere di non poter andare oltre gennaio 2023 con le scorte disponibili di greggio. Dopo, in assenza di soluzioni, sarà chiusura.
Ma l’ex ministro Stefania Prestigiacomo non ha dubbi: “il governo approverà oggi un decreto legge per impedire la chiusura della Lukoil”. L’esponente di Forza Italia spiega che “temporaneamente lo Stato interverrà nella gestione della raffineria, mentre si continuerà a lavorare per individuare una soluzione definitiva che assicuri continuità produttiva e posti di lavoro”. Sul punto dell’amministrazione temporanea, ancora prudenti i sindacati. Il segretario nazionale della Uiltec, il siracusano Andrea Bottaro, invita ad attendere l’ufficialità.
Balza agli occhi come linea attendista del governo Draghi sia stata poco felice per il polo industriale di Siracusa. E lo fa notare anche Stefania Prestigiacomo. “Prendiamo atto che, al contrario del governo Draghi, che aveva ignorato o comunque fortemente sottovalutato l’emergenza Lukoil, il nuovo esecutivo di centrodestra ha affrontato seriamente e tempestivamente una crisi economica e politica che rischiava di avere effetti devastanti”.
Una ulteriore conferma arriva dal presidente della Regione, Renato Schifani. Nel corso delle sue dichiarazioni programmatiche all’Ars ha detto che “il Consiglio dei ministri decreterà una soluzione tampone, provvisoria, quella dell’amministrazione fiduciaria per impedire il blocco delle macchine e dell’attività e le conseguenti catastrofi occupazionali. E’ una soluzione importante che consentirà eventualmente la vendita della Lukoil. Ma, in assenza di possibili acquirenti, non si può escludere la nazionalizzazione come è avvenuta in Germania. Vigileremo e faremo la nostra parte”.
“Seguiamo attentamente questa vicenda – ha proseguito -, e come governo regionale ci siamo messi a disposizione di qualunque forma di collaborazione prevedendo anche che l’Irfis possa fare la sua parte implementando la garanzia Sace”, ha concluso Schifani.