Consiglio comunale aperto sulla crisi del polo industriale: “Soluzioni immediate per la riconversione”

Servono soluzioni immediate per la zona industriale di Siracusa. E’ quanto emerge dalla seduta aperta di consiglio comunale tenutasi ieri pomeriggio su sollecitazione di diversi consiglieri comunali. La crisi della zona industriale e la questione occupazionale continua a tenere banco e la richiesta è chiara: risposte immediate. Alla seduta hanno partecipato i deputati nazionali e regionali, i rappresentanti di Confindustria Siracusa, i sindacati e i rappresentanti delle forze dell’ordine.
L’intenzione è stata quella di dar vita a un confronto in grado di restituire una fotografia chiara della situazione attuale, anche alla luce di quanto emerso nei giorni scorsi dalla riunione convocata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a Palazzo Piacentini con le aziende della zona industriale Sonatrach, Isab, Versalis, B2G Sicily, Sasol Italy, Air Liquide Italia, Buzzi e The European House – Ambrosetti che ha presentato uno studio strategico sulla necessità di un approccio integrato per la trasformazione industriale dell’area.
Se da una parte il ministro ha dettato una road map che entro metà marzo conduca ad un tavolo di sistema con gli altri ministeri competenti, la Regione Siciliana, le Province di Siracusa e Ragusa, i Comuni, Confindustria, aziende dell’area e organizzazioni sindacali, dall’altra si avverte la necessità di rendere chiara la situazione al territorio, che vive sulla propria pelle la condizione attuale e le preoccupazioni emerse per il futuro, immediato e non solo.
Secondo lo studio strategico sulla decarbonizzazione e la competitività del Polo Industriale di Siracusa, presentato da TEHA Group e da sette aziende del Polo, tra i principali fattori di crisi emergono i costi alti dell’energia e delle emissioni, a cui si aggiunge una crisi dei settori industriali chiave.
Il presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale, ha parlato di “azioni per alleviare lo stato economico della aziende. Non si può assistere senza fare nulla alle difficoltà ad esempio dell’azienda Sasol ad Augusta”.

Sul tema è intervenuto anche il parlamentare del Movimento 5 Stelle Filippo Scerra, che ha sottolineato la necessità di “tracciare un percorso. E’ il territorio che deve dare un’indicazione ai ministeri, ai governi, al Parlamento europeo e all’Europa. Noi conosciamo la storia industriale del nostro territorio e le sue caratteristiche. Questa è la strada giusta. E’ un percorso a tappe che deve vederci tutti insieme, ogni rappresentante di ogni forza politica e ad ogni livello, sindacati, associazioni datoriali, ambientali. Se saremo capaci di lavorare uniti come non mai, ci riusciremo”.

“Di Siracusa dobbiamo fare un polo in grado di rappresentare la migliore riconversione nazionale”, ha detto il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata. “Il Governo Meloni è presente”.

Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro ha sottolineato che “solo un’azione congiunta e condivisa che nasca a Siracusa e sia guidata sino ad incidere sui governi di Roma e Bruxelles può condurre il nostro polo industriale verso una riconversione che sia economicamente, socialmente e ambientalmente sostenibile”. Al termine della seduta aperta di Consiglio comunale di Siracusa dedicata alla crisi del polo petrolchimico, l’esponente pentastellato ha ribadito l’importanza di “discutere apertamente e non nelle segrete stanze della situazione industriale, con il connesso rischio di tracollo di interi comparti produttivi. Gli esuberi annunciati ci dimostrano come il timore di licenziamenti e perdita di posti di lavoro non sia infondato, se non si interviene compatti e come territorio coeso in tutte le sue componenti. Condivido la proposta del collega parlamentare Filippo Scerra che ha chiamato tutti alla massima formula di responsabilità, per un lavoro collettivo che deve vedere la convergenza di tutte le forze politiche e ad ogni livello. E questo nel solo interesse del territorio siracusano e di ogni singolo cittadino di questa provincia, senza tornaconto o appartenenza. Serve una proposta di visione a medio e lungo termine – ha proseguito Gilistro – su cui chiamare Roma e Bruxelles a posizioni chiare, per dare certezze a chi deve investire e chiarire le formule per assicurare una riconversione ragionata e in grado di assicurare prosperità e sviluppo per i prossimi 70 anni”, ha concluso Gilistro.