La festa dei Santi e i fuochi d’artificio: “invisibili” per Lucia, contrastati per Domenico

I fuochi d’artificio sono tradizionalmente elementi della festa di una città per il patrono. Un elemento colorato e chiassoso, non condiviso da tutti ma da tutti comunque atteso. Naso all’insù, a guardare i colori ed i giochi che colorano il cielo.
Ma sulla scorta di nuove sensibilità e nuove misure di sicurezza, sono diventati oggetti di mille polemiche. Prendiamo ad esempio Santa Lucia (Siracusa) e San Domenico (Augusta). La festa del patrocinio di maggio della patrona del capoluogo si è conclusa ieri sera, con il rientro del simulacro in Cattedrale. Un momento seguito in piazza Duomo da centinaia di fedeli e devoti che hanno accompagnato Lucia sino al suo rientro. Da piazza Duomo, però, i fuochi non li hanno visti ma solo sentiti. E il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione, ha sentito il bisogno di prendere il microfono in Cattedrale e scusarsi con tutti per l’accaduto. “E’ un sistema sempre più complesso. Ogni volta c’è sempre un problema e mai nessuno che voglia aiutarci a risolvere. Richieste su richieste: il piano di protezione civile, il conta persone, la nave in porto. Dobbiamo correre per organizzare la festa mentre quando ci sono altre manifestazioni risolvono tutto con semplicità. Va bene le regole, va bene la legalità. Ma deve valere solo per Santa Lucia?”, si domanda Piccione. I fuochi sono stati sparati dal Molo Sant’Antonio, area autorizzata. Da piazza Duomo erano invisibili.
Ad Augusta si avvicina la festa del patrono San Domenico. Spettacolo pirotecnico autorizzato a pochi metri dall’area protetta delle Saline Regina. E Natura Sicula che avvisa: “così a rischio migliaia di uccelli acquatici che lì vivono”.