La morte del piccolo Evan: la madre era già indagata per maltrattamenti

La mamma del piccolo Evan, il bimbo di Rosolini morto lo scorso 17 agosto all’ospedale Maggiore di Modica, era già sotto indagine per maltrattamenti. La donna è attualmente in carcere, insieme al compagno, dopo la convalida del fermo di indiziato di delitto per i reati di maltrattamenti in famiglia e omicidio.
La Procura di Siracusa aveva già aperto a fine luglio un fascicolo su Letizia Spatola, dopo che il bimbo era finito al pronto soccorso del Trigona di Noto tre volte dal maggio scorso: in una occasione per la frattura alla clavicola sinistra, poi per la frattura scomposta del femore destro con tumefazioni dell’anca e del ginocchio destro, infine per una ferita infetta. La madre del piccolo avrebbe sempre giustificato tutto con delle cadute accidentali o durante il gioco. Non convinti, i sanitari hanno segnalato l’accaduto alla polizia che ha poi presentato una relazione alla Procura.
Dalle prime indiscrezioni relative al sopralluogo effettuato dalla polizia scientifica nella casa di Rosolini dove viveva la coppia insieme al bambino, sarebbero emerse tracce di sangue sul cuscino della culla, non ricoperto dalla sua fodera, forse nascosta.
Secondo la drammatica ricostruzione degli inquirenti, Evan sarebbe morto a causa delle lesioni provocate dal compagno della donna che non sarebbe intervenuta per opporsi alla violenza.