La nuova giunta si aumenta subito l’indennità, polverone a Pachino: ecco le cifre dello “scandalo”

“Un polverone immotivato per una delibera che ci è stata presentata come una ratifica, un adempimento burocratico, non una scelta da compiere o meno. La giunta attuale farà risparmiare al Comune 40.212 euro l’anno rispetto all’amministrazione retta da Roberto Bruno. Questi sono i fatti”.
L’assessore ai Lavori Pubblici di Pachino, Roberto Arangio replica in questo modo alle polemiche scatenate dopo l’approvazione, durante la prima seduta dell’esecutivo retto dal sindaco Carmela Petralito, di una delibera che incrementa le indennità del primo cittadino, degli assessori e del presidente del consiglio comunale.
“Stiamo parlando di 40 euro netti- la premessa di Arangio- e il segretario generale ci ha spiegato che si tratta di passaggio pressochè automatico, essendo Pachino comune a flusso turistico. La seduta serviva per esitare i passaggi burocratici iniziali, per poi poterci dedicare, dalla successiva in poi, a tutti i temi da affrontare”.
Entrando nel merito delle cifre indicate dall’assessore ai Lavori Pubblici, il sindaco Petralito andrebbe a guadagnare dunque 3.067 euro (Secondo Arangio,a fronte dei 4.313 di Roberto Bruno). Il vice sindaco guadagnerà 1.687 euro contro i 2.372 del passato. Gli assessori della nuova giunta percepiranno 1.380 euro, mentre gli assessori passati ne percepivano 1.940. Analoghe cifre per il presidente del consiglio comunale.
Tirando le somme questo vorrebbe dire una spesa annua a carico del Comune di 156.408 euro oggi a fronte di 196.620. Arangio indica tale cifra come quella relativa alla spesa sostenuta ogni anno per queste voci dall’amministrazione Bruno.
Il diretto interessato, però, chiarisce attraverso il suo profilo Facebook che quei numeri sono relativi all’amministrazione che ha preceduto la sua.
“La mia amministrazione-chiarisce Bruno- ha proceduto a ridurre le proprie indennità di mandato rispetto a quanto previsto dalla normativa in vigore in Sicilia al tempo.
Personalmente, l’ultimo anno di sindacatura (tra l’aprile del 2018 e il febbraio del 2019), ho percepito il 50% in meno dell’indennità di mandato spettante al sindaco e “prevista per legge”. Cosa abbia fatto l’attuale non è di mio interesse. Tutto il resto è fuffa, di cui non abbiamo bisogno, specialmente da chi ci amministra. Per cinque anni la mia indennità- chiarisce inoltre Bruno- quella degli assessori e del presidente del consiglio venivano corrisposte solo dopo aver pagato gli stipendi dei dipendenti. Lo ricordo qualora qualcuno facesse finta di non saperlo”.