La Pillirina riaccende il mondo ambientalista: "Abitazioni? Incompatibili con la tutela"

E’ sufficiente il parere positivo della Soprintendenza al progetto di ristrutturazione di Elemata, alla Pillirina, per riaccendere il mondo ambientalista siracusano. Le principali associazioni, riunite nel cartello Sos Siracusa, mostrano tutta la loro perplessità e si preparano ad una nuova “battaglia”.
La società proprietaria dei terreni alla Pillirina ha chiesto autorizzazione per ristrutturare i caseggiati della batteria costiera di punta della Mola. Quelle casematte diventeranno abitazioni residenziali, incompatibile per ora anche la semplice “conversione” a case vacanze. “Ma come può essere compatibile l’uso residenziale dei caseggiati con il valore storico della batteria militare costiera ma soprattutto con le norme di salvaguardia del vigente Piano Paesaggistico e della Zona Speciale di Conservazione?”, si domandano da Sos Siracusa. “Quegli strumenti impediscono la realizzazione di nuove strutture, strade, piste o scavi, proprio per impedire un maggiore carico urbanistico su un territorio per il quale è stata previsto il massimo livello di tutela”. Ad onor del vero, nel suo parere la Soprintendenza ricorda il divieto di costruire nuovi volumi ed altre opere che vadano oltre il recupero dell’esistente. Vietati anche scavi e movimentazione terra di ogni tipo.
Per Sos Siracusa deve intervenire ora l’amministrazione comunale “per tutelare l’interesse pubblico su un’area diventata ormai Patrimonio autentico della Città, al pari di Ortigia e dell’Area Archeologica della Neapolis, riconosciuta ed apprezzata dai turisti di tutto il mondo”.
Per la Pillirina da alcuni anni si parla anche di riserva terrestre da istituire. Una richiesta che viene rilanciata a più voci dal mondo ambientalista, per “metterla al riparo da qualunque tentativo di urbanizzazione e donarla al bene comune e al godimento pubblico delle future generazioni”.
Ma prima di ragionare di riserva, bisognerebbe spendere due parole anche per il dissesto idrogeologico in atto su quella falesia. Oggi quegli stessi accessi al mare, inclusa la zona della batteria costiera, sono inibiti proprio per il rischio di cedimenti e crolli. E questo non pare far notizia.
Sul fronte politico, Lealtà&Condivisione non nasconde grandi perplessità e rispolvera l’idea che si voglia comunque creare un residence esclusivo. “Non è conciliabile con la tutela archeologica, paesaggistica ed ambientale del sito. E sbaglieremmo, come amministrazione comunale, presto chiamata a pronunciarsi, se non prendessimo nella giusta considerazione tutti questi elementi e, soprattutto, l’interesse primario della collettività in quello che non è un tratto di costa qualunque, da privatizzare come (purtroppo) molti altri, ma è un bene comune. Per la sua storia, che è la nostra, e per la sua bellezza, che è di tutti”. Forza di maggioranza, L&C parte in pressing sul sindaco Italia.