La tartaruga marina nidifica anche ad Ognina: decine di uova deposte sulla spiaggetta

Hanno nidificato in diverse spiagge della provincia: da Vendicari, a San Lorenzo e perfino a Marina di Priolo. Adesso anche Ognina. Quest’anno la provincia è il territorio maggiormente scelto dalle Caretta caretta per la nidificazione. Una tartaruga marina, due notti fa,  ha scelto la spiaggetta della zona balneare siracusana per nidificare.  La segnalazione è partita dai soci di Natura Sicula  Giorgio Nanì e Maria Greco.
La notte tra il 20 e il 21 luglio una tartaruga marina Caretta caretta ha raggiunto la spiaggetta in piena notte, ha scavato una buca nella sabbia e deposto decine di uova, grandi come palline da ping pong. Ricoperta con cura la buca, l’animale ha fatto ritorno al mare,affidando alla sabbia l’incarico di incubare le uova a temperatura costante e di difenderle dai predatori. Il bisogno di ovodeporre ha fatto ignorare alla tartaruga la presenza dell’uomo, passando addirittura accanto ai presenti e facendo tutto sotto i loro occhi increduli.
Giunti sul posto il presidente di Natura Sicula Fabio Morreale e la biologia marina Oleana Olga Prato
dei progetti WWF “Tartarughe” e “Life Euroturtles”, il nido è stato localizzato e recintato. Durante i
lavori è stato trovato un altro nido a pochi metri di distanza dal precedente ma di data incerta,
sicuramente non riferibile alla stessa notte. Anche il secondo nido è stato recintato.
Quest’anno le spiagge siracusane sono state letteralmente prese d’assalto dalla tartaruga marina.
Quelli di Ognina rappresentano il 20esimo e il 21esimo nido scoperti lungo le coste siracusane, da
Brucoli e Pachino. Con questi numeri Siracusa è divenuta la provincia d’Italia col maggior numero
di siti di ovodeposizione. I due nidi della spiaggia di Ognina si aggiungono a quelli di Priolo (1),
Gallina (1), Avola (3), Lido di Noto (1), Eloro/Pizzuta (2), Cittadella (1), San Lorenzo (5), Isola delle
Correnti (5).
In collaborazione ai progetti sopraccitati, il monitoraggio dei nidi di Ognina avverrà a cura dei
volontari dell’associazione Natura Sicula fino alla schiusa, prevista tra 45-60 giorni.