Laboratori, stop prestazioni in esenzione. Replica allo Spi Cgil: “Condizione strutturale, non un capriccio”

Ferma smentita della descrizione fornita della situazione legata allo stop alle prestazioni in esenzione in diversi laboratori della provincia di Siracusa, per via dell’esaurimento del budget assegnato dalla Regione. Dopo le accuse mosse dallo Spi Cgil, il sindacato dei pensionati, secondo cui si arriverebbe “al limite dell’interruzione di pubblico servizio”, con la richiesta di intervento immediato rivolta al Prefetto, Chiara Armenia, alla Regione e all’Asp, il Coordinamento Intersindacale Laboratori Analisi Sicilia entra nel dettaglio della questione e chiarisce alcuni aspetti della vicenda che ha condotto allo ‘stop’ alle prestazioni in esenzione, ad esclusione dei pazienti oncologici e delle donne in gravidanza.
“I laboratori accreditati – si legge nella nota del Cilas – sono tenuti a rispettare rigorosamente il budget mensile assegnato, il cosiddetto dodicesimo. Non possiamo superare questo limite, non solo perché le prestazioni eccedenti non vengono retribuite, ma anche per chiare direttive assessoriali che ci impongono di attenerci al dodicesimo, dando priorità ai pazienti oncologici con codice di esenzione “048”, alcune strutture si sono organizzate con delle liste d’attesa, altre lavorano fino ad esaurimento budget. Questo non è un capriccio- chiariscono i laboratori di analisi del territorio- ma una condizione strutturale: la Regione Siciliana è in piano di rientro da ben 18 anni, e non c’è la volontà politica di adeguare i fondi al reale fabbisogno sanitario. Il piano dei fabbisogni appena pubblicato è lacunoso e iniquo, e stiamo ancora attendendo correttivi e studi più approfonditi”. Altro chiarimento riguarda un altro aspetto della vicenda.
“Desideriamo sottolineare -prosegue il Coordinamento dei laboratori d’analisi – che i laboratori di analisi sono sempre stati al fianco dei cittadini siciliani. Abbiamo erogato, fino allo scorso anno, circa 40 milioni di prestazioni pro bono, in extrabudget, senza alcun rimborso aggiuntivo, per il bene della salute pubblica. Tuttavia, i laboratori sono anch’essi aziende che non possono sostenere perdite continue e devono chiudere i bilanci in equilibrio. Abbiamo ripetutamente denunciato questa situazione- ricordano- fatto appello alla politica, ma la sordità istituzionale ha portato a questa condizione . Il vero danno per i cittadini non è causato dai laboratori, ma da un sistema di finanziamento inadeguato prodotto da una politica che ignora il fabbisogno sanitario reale della popolazione siciliana e il ruolo fondamentale dei laboratori di analisi per il SSR”.