Lamba Doria chiede il riconoscimento del Regio Sommergibile “Sebastiano Veniero” come sacrario militare
L’Associazione culturale Lamba Doria, impegnata nella tutela e nella valorizzazione della memoria storicaitaliana, ha presentato una formale istanza all’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa e alla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, con invio per conoscenza al Ministro della Difesa, alla Capitaneria di Porto di Siracusa e al Comune di Portopalo di Capo Passero per il riconoscimento ufficiale del Regio Sommergibile “Sebastiano Veniero” quale Sacrario Militare.
La richiesta è stata avanzata dal Presidente dell’Associazione, Alberto Moscuzza, Consigliere storico della Marina Militare, e da Alessandro Maiolino, Vice Referente per la Regione Sicilia.
Il sommergibile “Sebastiano Veniero”, varato il 7 luglio 1918 e affondato per collisione il 26 agosto 1925 nelle acque di Portopalo di Capo Passero, custodisce ancora oggi i resti del suo equipaggio. “Il relitto costituisce pertanto un sepolcro di guerra, un luogo sacro che merita il pieno riconoscimento istituzionale, affinché sia preservato dall’oblio e da ogni forma di profanazione”, scrive l’associazione culturale “Lamba Doria”.
La richiesta, che avviene in occasione del 100° anniversario dell’affondamento, intende replicare l’esperienza virtuosa già realizzata con il Regio Sommergibile Scirè, la cui valorizzazione e tutela hanno rappresentato un importante precedente per la salvaguardia della memoria navale e per l’onore dei Caduti.
L’Associazione Lamba Doria chiede, quindi, il riconoscimento ufficiale del relitto quale Sacrario Militare; l’inserimento nell’elenco dei sepolcri di guerra tutelati; misure di protezione e vigilanza sul sito, in collaborazione con la Marina Militare e le istituzioni competenti; l’istituzione di cerimonie commemorative ufficiali dedicate al ricordo dell’equipaggio.
“Onorare il Sebastiano Veniero e i suoi uomini nel centenario del loro sacrificio – dichiarano il Presidente Alberto Moscuzza e il vice referente regionale Alessandro Maiolino – non è solo un dovere storico, ma un atto di profondo rispetto e di riconoscenza verso coloro che hanno donato la vita per la Patria. Il mare che li custodisce è un altare silenzioso che deve essere riconosciuto e protetto come Sacrario Militare.”