L’arresto del sindaco Pippo Gianni, nelle intercettazioni dialoghi al centro delle indagini

 L’arresto del sindaco Pippo Gianni, nelle intercettazioni dialoghi al centro delle indagini

Dalle carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco di Priolo, Pippo Gianni, spuntano anche stralci delle intercettazioni. Gli investigatori hanno “ascoltato” incontri e riunioni ed hanno alla fine contestato delle “pressioni illegittime” che sarebbero state dirette anche all’assunzione di personale da lui indicato presso aziende della zona industriale.
Dalle intercettazioni – rivelano fonti investigative – è emerso che il sindaco – al momento sospeso – nel corso di colloqui con alcuni dirigenti dell’area industriale, avrebbe minacciato “l’effettuazione di penetranti controlli e verifiche, nell’esercizio delle competenze attribuite al Comune nel settore ambientale”, nonché “l’irrogazione di sanzioni pecuniarie alle aziende che gli stessi rappresentavano”, qualora non avessero assecondato le sue richieste.
Alcuni stralci delle intercettazioni sono stati pubblicati da BlogSicilia.”Diamo una mano a questi disgraziati, che subiscono dalla mattina alla sera. (…) E’ il caso di dargli una mano. Sono grato, se sbagliano buttateli fuori a calci nel culo”, dice il sindaco durante un incontro con dirigenti della zona industriale, nella sua stanza al primo piano del palazzo di città. E’ il febbraio del 2022. “Nelle assunzioni è difficile. Perché sa, ormai si va verso i giovani, cioè se uno deve scegliere, sceglie i giovani”, risponde però l’interlocutore del sindaco. Un “no” alla richiesta di valutare assunzioni che avrebbe spinto il primo cittadino a parlare allora di controlli inviati negli impianti, citando un precedente di qualche anno prima. Per i magistrati, si tratterebbe di un chiaro messaggio. “Mi dia una mano per darvi una mano. Date una mano per darvi una mano. Io non ho interesse di nessun tipo, non mi devo arricchire…. Io non faccio ricatti, minacce, non ne faccio, non è cosa mia, io faccio politica”, avrebbe aggiunto poco dopo, come rivelano gli stralci di intercettazione pubblicati.
Non solo. Le telecamere piazzate nella stanza del sindaco riprendono quella che sembra essere la consegna di un foglio. Il dirigente di un’azienda della zona industriale lo raccoglie e conserva. L’uomo, non indagato, avrebbe poi spiegato ai magistrati – rivela ancora BlogSicilia – che su quel foglio vi era il nome di una società di Priolo che sarebbe stata consigliata dal sindaco ma che alla fine non avrebbe comunque ottenuto l’appalto.
L’attività di interferenza del sindaco – spiegano gli investigatori – è stata riscontrata anche nello stesso ambito comunale, rispetto alla libertà di autodeterminazione dei funzionari dell’ente. Secondo l’accusa, Gianni avrebbe imposto al dirigente di settore l’accoglimento di un’istanza volta a ottenere il patrocinio di una manifestazione pubblica, nonché un contributo economico per l’organizzazione della stessa, “incidendo sulla sfera decisionale del funzionario”. Atteggiamento simile sarebbe stato posto in essere nei confronti di un altro dirigente comunale, per la revoca in autotutela di un provvedimento con effetti sfavorevoli rispetto alla pratica relativa ad un lido balneare sul litorale priolese. E ancora, sarebbe stato disposto l’annullamento di multe stradali, elevate a privati che hanno richiesto un suo intervento, “alterando il contenuto dei verbali, in concorso con personale del Comando della Polizia municipale di Priolo”.

 

Potrebbe interessarti