L'associazione Strada del Vino Val di Noto brinda all'adesione del Comune di Siracusa: "Prestigio"

L’associazione Strada del Vino e dei Sapori del Val di Noto può contare adesso anche sull’adesione del Comune di Siracusa. Non è stato un iter semplice, con polemiche sino all’ultima seduta di Consiglio comunale quando, comunque, l’adesione è stata formalizzata.
Sebastiano Gulino, presidente dell’associazione, non nasconde la sua soddisfazione. Acquisiamo il prestigio di vedere associato il comune capoluogo che fa così compagnia agli altri della provincia quali Noto, Pachino, Avola, Palazzolo Acreide e Rosolini oltre a Ispica in provincia di Ragusa ma, soprattutto – continua – ringrazio il sindaco Giancarlo Garozzo e il Consiglio Comunale di Siracusa per questa scelta, chiara conseguenza della volontà di puntare con decisione sul settore dell’agricoltura e dell’agroalimentare di qualità che rappresenta in Italia il 4,1% della ricchezza totale e che vede la Sicilia protagonista con il 35% delle esportazioni, dato in costante crescita negli ultimi anni“.
La valorizzazione delle eccellenze del territorio, la possibilità di partecipare a fiere ed eventi di settore fornendo una grande vetrina per tutti gli associati, l’occasione importantissima di partecipare a bandi europei e non ultima la necessità sempre più pressante di fare rete nel territorio per creare sviluppo e capacità attrattiva: questi e tanti altri i vantaggi di far parte di un’associazione riconosciuta con legge regionale come la Strada del Vino e dei Sapori del Val di Noto, “una decisione che a Siracusa è arrivata – spiega ancora Gulino – nonostante alcune inspiegabili uscite di autorevoli esponenti politici che, nel definire la Strada come ‘associazione di bevitori che fanno cene d’elite’, hanno dimostrato nel migliore dei casi una grossa superficialità dovuta ad oggettiva carenza di informazioni se non, nel peggiore, voluta malafede per chissà quali scopi politici. Auspicando che si tratti soltanto di ingenua ed oggettiva mancanza di conoscenza delle nostre attività – conclude – saremo lieti di invitare lo sparuto gruppo degli scettici in buona fede ad una delle nostre iniziative, in modo da far loro toccare con mano come il futuro della nostra economia non possa ormai prescindere in nessun caso dalle eccellenze dei nostri produttori”.