L'attività in cifre del Nucleo Tutela Patrimonio dei Carabinieri: beni ritrovati e sequestri

La pandemia non ha arrestato l’attività di difesa del patrimonio culturale dell’apposito nucleo dei Carabinieri, con sede a Siracusa. Per via delle specifiche limitazioni degli ultimi mesi, riscontrata una sensibile diminuzione dei reati in danno del paesaggio e di quelli di ricettazione. Per contro, si è registrato l’incremento dei recuperi di beni antiquariali, archivistici e librari, reperti archeologici e opere d’arte contemporanea contraffatte. E questo anche grazie a specifiche modalità di intervento adottate dal nucleo TPC dei Carabinieri di Siracusa.
Tra le operazioni di rilievo, concluse nelle scorse settimane, da segnalare ad aprile 2020 il recupero di due candelieri, con base in fusione barocca, rubati nel corso della stessa giornata dalla Chiesa “Maria Santissima dei Miracoli e dei Pericoli” presso il Convento dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa. Operazione condotta in sinergia con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e la Conferenza Episcopale Italiana.
L’8 giugno 2020, a Siracusa ed Avola (SR) militari della Sezione TPC di Siracusa hanno sequestrato 187 beni, tra archivistici e librari.
Sempre ad Avola, a settembre dello scorso anno, recuperati due sarcofagi in pietra arenaria risalenti ad età greca compresa tra il V ed il III sec. a.C.. I preziosi manufatti, erano stati asportati dalla necropoli dell’antica Polis Siceliota di Eloro.
Sempre a settembre del 2020, a Rosolini, i militari della Sezione TPC di Siracusa hanno posto sotto sequestro un imponente struttura (scavo abusivo), ritenuta dagli archeologi una fattoria di età ellenistica (III sec. a.C.). Le indagini hanno permesso di individuare il soggetto che, approfittando della qualità di affittuario del terreno in cui si trova il bene, aveva avviato una privata “campagna di scavi” appropriandosi di oltre 2.000 reperti e provocando l’irreversibile danneggiamento dell’antica struttura.
Infine, nell’abito dell’attività finalizzata al contrasto dell’illecita commercializzazione di beni d’arte pittorica, spicca l’attività d’indagine che, in data 14 luglio 2020, ha permesso ai militari della Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa di recuperare un dipinto olio su tavola, raffigurante “La consegna degli anelli al Doge”, realizzato dal pittore veneziano Vittore Carpaccio tra il XV e il XVI sec., del valore di mercato di 500.000 euro circa.
Il ritrovamento della pregiata opera d’arte assume particolare significato se posto in relazione con le modalità che ne hanno permesso l’individuazione. In particolare, gli approfondimenti d’indagine, scaturiti da un’informale segnalazione pervenuta da un antiquario che ne aveva avuto la momentanea custodia, e dai successivi riscontri fotografici, eseguiti con l’ausilio della Banca Dati dei Beni illecitamente Sottratti, gestita dal Comando Carabinieri TPC, permettevano di accertare che il dipinto risultava essere provento di furto, commesso mezzo secolo prima, presso un’abitazione privata di Catania.
Nel 2020, in totale, sono state denunciate 21 persone per vari reati (principalmente ricettazione e furto), sequestrati 2.556 beni culturali illecitamente sottratti, per un ammontare stimato in 686.500 euro. Per meglio comprendere la rilevanza che in Sicilia riveste il fenomeno degli scavi clandestini, basti pensare che i reperti archeologici recuperati equivalgono al 92% circa del totale dei beni ritrovati.