Lavoratori siracusani in sciopero della fame, incontro al Ministero. "Daremo battaglia"

Incontro a Roma, al Ministero del Lavoro, per la delicata vicenda che vede protagonisti 21 lavoratori siracusani, da 15 giorni in sciopero della fame. Il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni, è stato ricevuto dal segretario di presidenza del Senato e componente della Commissione Igiene e Sanità, Pino Pisani, per discutere e analizzare la questione tecnico giuridica del prepensionamento dei 21 operai dell’officina “Industrie Meccaniche Siciliane”, esposti all’amianto. Dal Tribunale di Siracusa avevano ottenuto il riconoscimento dei benefici contributivi ma la sentenza, a causa di un cavillo, è stata poi ribaltata dalla Corte di Appello di Catania e verrà ora impugnata in Cassazione.
“Senza voler entrare nel merito delle disposizioni giudiziali, considerato che questi ex dipendenti sono, comunque, persone professionalmente esposte ad un agente altamente patogeno, bandito dai cicli lavorativi proprio per il suo elevato rischio oncogeno, si vuole trovare, nel rispetto del quadro normativo, una soluzione che consenta loro la fruizione delle prerogative di legge”, ha detto il senatore augustano, Pino Pisani.
Intanto l’Osservatorio Nazionale Amianto annuncia battaglia legale. “Non faremo sconti a nessuno”, dice fermo Bonanni che, pur mantenendo la veste istituzionale di componente della Commissione Amianto voluta dal Ministro Costa, è stato chiaro: “non si accettano compromessi al ribasso, i lavoratori, in quanto malati, hanno comunque diritto al prepensionamento anche in base all’art. 13 comma 7 della l n. 257/1992. Poi ci sono tutte le altre questioni che verranno illustrate nelle competenti sedi giudiziarie”.
Al Ministro del lavoro è stato chiesto di vigilare perché l’Inps non revochi le pensioni che ha concesso con autonomi atti amministrativi. “Questo colpo di mano non può giustificare la revoca delle pensioni”. Anche il coordinatore siciliano Ona, Calogero Vicario, rilancia. “Abbiamo maneggiato, respirato e anche mangiato l’amianto. Il Tribunale di Siracusa ci ha dato ragione e ora la Corte di Appello ribalta l’esito della causa e questo è inammissibile, per cui continueremo lo sciopero della fame fino alla morte. E’ necessario che il Governo, che si è presentato come il governo del popolo, non si presti ad iniziative persecutorie e vessatorie in danno dei lavoratori”.