Levante, Riviera e Sacramento: interventi di Protezione Civile e così via a lavori urgenti

La paura di tanti è che le transenne e le chiusure disposte nelle ultime ore siano destinate a rimanere definitive. Chiuso il parco del Monumento ai Caduti, chiuso un tratto di via Lido Sacramento, chiuso un tratto del Levante sopra all’ormai famoso “buco” alla base del muraglione sottostante. E questi sono solo alcuni dei casi più noti. Non mancano problemi della stessa natura anche a Marzamemi, Portopalo, Augusta.
I sindaci hanno già messo le mani avanti: “da soli non possiamo farcela”. I danni causati dal passaggio di Apollo sono notevoli e svelano senza ipocrisia tutta la fragilità di un territorio consumato senza troppo rispetto per le minime regole idrauliche ed urbanistiche.
In soccorso dei Comuni arriva il Dipartimento Regionale di Protezione Civile. Quando, di fronte ad una conclamata calamità naturale bisogna mettere mano ad una lista di lavori strutturali, se si stabilisce che un intervento è di protezione civile, diventa più semplice l’accesso a risorse straordinarie ed a procedure semplificate. “Ci sono tipologie di intervento per cui una amministrazione comunale non può procedere. Ed allora subentriamo noi a supporto”, conferma l’ingegnere Biagio Bellassai del Dipartimento Regionale. “Come nel caso del muraglione di Levante. E magari anche via lido Sacramento e la scogliera del Monumento ai Caduti. Ma considerate che, per noi, l’emergenza non è ancora terminata”, aggiunge Bellassai. “Siamo impegnati ora nella valutazione di tutti i danni e nella previsione degli interventi più urgenti da mettere in campo, per superare questa prima fase. Io mi auguro che questa esperienza ci serva da lezione, per imparare che servono investimenti infrastrutturali definitivi per limitare le problematiche idrauliche e frenare il dissesto lungo le coste. Non si può fingere che certi fenomeni non ci riguardino”, argomenta Biagio Bellassai, quasi come a sottolineare una priorità dimenticata nell’agenda di governo delle nostre città.
Quindi le transenne e le chiusure di questi giorni non saranno – alla fine – definitive? “No. Paradossalmente, stiamo recintando per segnalare e sottolineare le zone su cui dobbiamo intervenire, nel più breve tempo possibile”, rassicura Bellassai. Il plurale riguarda la Protezione Civile ma, ovviamente, anche le amministrazioni locali. Il Comune di Siracusa, in questo caso. “Adesso siamo in attesa dell’ordinanza regionale e di quella del Dipartimento nazionale per potere intervenire urgentemente. Levante è la priorità. E’ una zona di grande transito, la situazione rischia di degenerare. Nei nostri piani, vorremmo partire presto con lavori di estrema urgenza. Domani farò una nuova ricognizione lungo la costa, anche perchè sono segnalati altri problemi in tutta la provincia. Di certo, noi del Dipartimento di Protezione Civile affiancheremo gli enti locali che hanno la competenze, con il nostro supporto tecnico”. E cosa ugualmente importante, con risorse straordinarie subito disponibili e procedure semplificate per l’emergenza. Solo così Siracusa e la sua provincia possono rialzarsi e ricostruire. Imparando, si spera, la lezione.