Lo scontro su "Sistema Siracusa" diventa politico: Zappulla replica e contrattacca: "Garozzo crea confusione"

Chiamato in causa direttamente nella lunga conferenza stampa del sindaco Garozzo, il parlamentare Pippo Zappulla non ci sta e replica. “Il primo cittadino strumentalizzi meno le recenti vicende”, il suo invito. “L’inchiesta sul Sistema Siracusa merita il massimo del rispetto e del sostegno, senza che scomposte letture politiche cerchino di appropriarsi dei suoi risultati. Ogni zona grigia di questa città va illuminata e auspico venga fatta completa chiarezza su manovre e complotti diretti a influenzare la vita delle Istituzioni e della economia, chiunque siano gli ideatori. Ma nessuno deve azzardarsi a piegare questa opera di trasparenza e legalità ai propri interessi di bottega, alimentando dolosamente una confusione dei ruoli e delle responsabilità”.
Zappulla è stato chiamato in causa per una interpellanza parlamentare che, per tempistiche e contenuti, pare essere stata anticipata da alcuni degli indagati nel corso di un loro dialogo intercettato dagli investigatori. “Rispedisco al mittente le insinuazioni di chi tenta di rifarsi una verginità piegano ai propri fini un’intercettazione dove terze persone tirerebbero in ballo la mia attività di deputato. Giancarlo Garozzo sa perfettamente che in questi anni ho presentato decine di interrogazioni e interpellanze, tutte su argomenti di rilevante interesse pubblico e sociale. Un parlamentare che fa veramente il deputato del suo collegio ascolta il territorio, stringe mani, scatta selfie con chi glieli chiede, e parla con tutti per recepirne le istanze. Esattamente come fa, o dovrebbe fare, un sindaco anche a Siracusa”. E ancora, “in quel mio atto parlamentare ponevo due quesiti, in quel momento storico di particolare rilevanza collettiva. Il primo era relativo alle affermazioni fatte da una consigliera comunale nel pieno esercizio delle sue prerogative elettive ed istituzionali, perché tale era, ed è, Simona Princiotta, che denunziava un complotto trasversale contro la sua legittima azione di controllo sull’operato dell’amministrazione comunale; il secondo quesito posto al Ministro era legato al rischio di delegittimazione della Procura della Repubblica e del suo Procuratore capo, senza che ci fossero attacchi ad alcun magistrato in particolare. Punto. Parlano gli atti parlamentari e può leggerli chiunque voglia informarsi senza fantasticare”, puntualizza stizzito Zappulla.
“Quanto sta avvenendo pone certo ombre inquietanti sui condizionamenti al Comune di Siracusa ma non cancella tutti i provvedimenti che coinvolgono l’amministrazione Garozzo. Così come non modifica il giudizio largamente negativo, mio e della città, sulla sua gestione e sulla sua giunta. Accreditare la tesi, come mi pare tenti di fare il Sindaco, che tutti quelli che hanno criticato la sua azione siano attori consapevoli di un unico complotto è non solo surreale, ma offensivo dell’intelligenza dei siracusani”.
Il parlamentare di Leu rivendica “le battaglie contro questa amministrazione comunale. Sono state sempre sul terreno politico e sulla qualità dei provvedimenti assunti. Le ho condotte sempre a viso aperto e continuerò a farle sempre con l’unico obiettivo di tutelare i diritti di tutti. Garozzo è davvero sicuro di poter dire lo stesso?”.