Locazioni Turistiche, il Comitato Ortigia: “Si lavori a una regolamentazione equilibrata”
“Avviare un’iniziativa legislativa regolamentare la gestione degli affitti a breve termine nei centri storici siciliani”.
E’ la richiesta che il Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente avanza e per la quale ha scritto al Presidente della Regione, Renato Schifani. Provvedimenti del genere- fanno notare i residenti- sono stati adottati in Toscana, con una legge regionale e in Emilia Romagna”. I residenti tirano in ballo il pronunciamento favorevole dalla Corte costituzionale in tema di potestà legislativa delegata alla Regione.
“La sentenza della Corte Costituzionale- spiega il portavoce Davide Biondini- depositata il 16 dicembre scorso, segna un punto di svolta nella governance del turismo italiano. Respingendo integralmente il ricorso del Governo contro la legge regionale toscana, la Consulta ha stabilito un principio chiaro: Regioni e Comuni possono legittimamente regolamentare le locazioni brevi quando l’obiettivo è garantire un equilibrio sostenibile tra attività turistica, diritto all’abitare e qualità della vita urbana. La Corte Costituzionale ha chiarito che “la regolamentazione delle locazioni brevi rientra nelle competenze regionali in materia di turismo e governo del territorio; le Regioni possono delegare ai Comuni il potere di individuare zone specifiche dove applicare limiti, autorizzazioni e standard qualitativi. Tali limitazioni -aggiunge- sono costituzionalmente legittime quando perseguono finalità di interesse generale in modo proporzionato”.
Il Comitato chiarisce che “non si tratta di una sentenza “contro” il turismo o “contro” i proprietari immobiliari. Si tratta del riconoscimento che il mercato delle locazioni turistiche, lasciato senza regole, produce effetti distorsivi che nel medio termine danneggiano tutti: residenti, operatori economici di qualità e lo stesso settore turistico- prosegue- Ortigia e il centro storico di Siracusa presentano oggi tutti i segnali di allarme che hanno spinto altre città italiane ed europee a intervenire: quasi 1.400 unità abitative trasformate in strutture ricettive, azzeramento dell’offerta di affitti residenziali, espulsione progressiva della popolazione residente, sovraccarico delle infrastrutture, proliferazione incontrollata di attività food a scapito del commercio di vicinato. Non aderiamo a blocchi ideologici. Chiediamo strumenti di pianificazione che consentano di governare un fenomeno oggi fuori controllo, prima che la residenzialità – già gravemente compromessa – raggiunga un punto di non ritorno”.
Poi il gruppo entra nel dettaglio. “La sentenza -prosegue Biondini – ha un’implicazione diretta per la Sicilia: senza una legge regionale che attribuisca ai Comuni questi poteri regolatori, l’Amministrazione comunale di Siracusa non dispone degli strumenti giuridici per intervenire efficacemente. Il Comune può sollecitare, ma non può agire autonomamente”.
Il Comitato chiede, infine, al Comune di prendere atto della sentenza, di farsi parte attiva nei confronti della Regione Siciliana e di avviare un tavolo di confronto con tutte le parti interessate. “Non si ratta di scegliere tra turismo e residenti- conclude Biondini- ma di costruire un modello in cui possano coesistere, preservando l’identità di un centro storico patrimonio UNESCO e garantendo condizioni eque per chi vi abita, vi lavora e vi investe”.