Mascherine in vendita a 25 euro, assolti commercianti: non fu tentata estorsione

Non fu tentata estorsione, il gup del Tribunale di Siracusa ha disposto il non luogo a procedere nei confronti di due commercianti che erano stati accusati di aver venduto mascherine al costo di 25 euro. “Il fatto non sussiste”, ha sentenziato il giudice per le udienze preliminari, accogliendo la tesi prospettata dalla difesa dei due titolari di un’attività commerciale con sede ad Augusta.
Nonostante le indagini affidate ai carabinieri e coordinate dalla Procura avessero evidenziato la sproporzione tra il costo di vendita al pubblico (25 euro) ed il reale valore commerciale delle mascherine (80/90 centesimi), non c’è prova di tentata estorsione ai danni dello Stato. La fattispecie è stata derubricata in “manovre speculative su merci mediante sottrazione all’utilizzazione o al consumo”.
Fatture alla mano, i due commercianti hanno mostrato di aver acquistato le mascherina al prezzo di 8 euro. La linea della difesa, accolta dal giudice, ha evidenziato inoltre che i pochi pezzi a disposizione non avrebbero potuto causare alcuna alterazione nel mercato di una cittadina con più di 35mila abitanti, come Augusta. Da qui la sentenza di non luogo a procedere e l’assoluzione dall’accusa di tentata estorsione.
L’episodio contestato risale allo scorso anno, durante la prima ondata del covid, quando le mascherine erano pressochè introvabili. I Carabinieri, ricevuta la segnalazione da un cittadino, si sono recati presso il negozio di Augusta, costatando che per una singola mascherina usa e getta venivano richiesti 25 euro. Da lì la denuncia all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio e tentata estorsione.