Melilli. Discarica Cisma, l'ex consulente del Comune Amato replica alle accuse: "Mai occupato della discarica"

“Non ero consulente per l’Ambiente del Comune di Melilli quando la conferenza dei servizi si è occupata della discarica Cisma, tema che non ho mai affrontato, nemmeno durante il mio incarico”. Daniel Amato, ex consulente dell’amministrazione comunale di Melilli replica in maniera secca alle dichiarazioni dell’assessore comunale Sebastiano Caminito durante la conferenza stampa di due giorni fa a palazzo di Città. Questa mattina, anche nel suo ruolo di rappresentante di Italia dei Valori, l’esperto in Politiche Ambientali ha voluto dire la sua, chiedendo anche la presenza della Digos. Ha, però, anche tirato in ballo elementi non ancora trapelati, ribadendo che, a suo avviso, nel territorio esiste una “mafia dei colletti bianchi, consorterie di funzionari pubblici infedeli e imprenditori che portano avanti u sodalizio criminale”. Dichiarazioni dure, che Amato evidenzia con quella che definisce la certezza di dire la verità, “supportata da documenti facilmente consultabili”. Le domande che si pone sono diverse, alla luce di quello che ritiene un attacco subito immotivato, una “macchina del fango”, la definisce. “Frasi infamanti e false. Sono stato esperto di diritto dell’Ambiente e diritto penale per il Comune di Melilli dal 2 maggio 2015 al 31 dicembre dello stesso anno”. Non c’ero, quindi, nel precedente febbraio, quando la conferenza dei servizi si occupava della discarica oggi al centro delle polemiche”. Amato parla dell’ennesimo “attentato alla mia dignità personale condotto dall’amministrazione del sindaco Pippo Cannata”. Ricorda che il geometra Salvatore Salafia, dirigente dell’Urbanistica coinvolto nell’inchiesta ha legami familiari con il primo cittadino, “cosa che, stranamente -prosegue Amato- non è stata posta in rilievo. Nonostante diverse vicissitudini, anche giudiziarie, non è mai stato sottoposto a rotazione. Su questo- aggiunge l’esponente di Italia dei Valori- vorremmo risposte. Amato è pronto a chiedere l’intervento delle commissioni nazionale e regionale Antimafia per far luce su tutti questi aspetti. “Mi rimetto all’autorità giudiziaria – conclude- per fare chiarezza, una volta per tutte, sulla situazione melillese su cui ho già espresso forti perplessità in passato”.