Metalmeccanici, si rompe il fronte comune? Fim e Uilm contro la Fiom: “Uscita inopportuna”

Le segreterie territoriali di FIM-CISL e UILM-UIL di Siracusa non nascondono il loro “profondo disappunto” dopo la presa di posizione della FIOM-CGIL che definiscono “unilaterale e inopportuna” in un momento tanto delicato per il futuro industriale e occupazionale del territorio.
“In questa fase – sottolineano Fim e Uilm – è indispensabile mantenere un fronte compatto, evitando fughe in avanti che rischiano di compromettere il percorso unitario avviato con grande fatica tra le tre organizzazioni sindacali, insieme a Confindustria Siracusa e Federmeccanica”. Le due sigle ricordano che lo scorso 20 ottobre si era tenuto un tavolo di confronto tra tutte le parti coinvolte, in attesa di riscontro da parte delle associazioni datoriali. Negli ultimi mesi, infatti, Fim, Fiom e Uilm avevano condiviso la necessità di un’azione comune per chiedere con forza l’apertura di un tavolo di crisi nazionale, con il coinvolgimento di Governo, Regione e rappresentanze imprenditoriali. Un percorso che, spiegano, aveva cominciato a produrre primi segnali di attenzione da parte delle istituzioni, rafforzando la credibilità del sindacato e la fiducia dei lavoratori.
“Proprio per questo – aggiungono Fim e Uilm – riteniamo grave ogni comunicazione o iniziativa che possa indebolire questa unità, alimentando divisioni e incertezze. La crisi del petrolchimico non può essere gestita con logiche di bandiera, ma con responsabilità, visione e spirito di squadra”.
Le due sigle ribadiscono infine il proprio impegno “per la difesa dell’occupazione, la tutela ambientale e la riconversione sostenibile del polo industriale di Siracusa”, auspicando che tutte le organizzazioni sindacali tornino a un confronto serio e condiviso, nell’interesse esclusivo dei lavoratori e del territorio.