Migranti positivi a Noto, il sindaco: "controllati notte e giorno, ma non doveva succedere"

Il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, si trova alle prese con un problema covid importato. Otto migranti sbarcati da nave Mare Jonio sono risultati positivi al coronavirus e trasferiti a Noto. “La Prefettura li ha collocati in una struttura adeguata allo scopo, in una contrada urbanizzata a circa 20 km dal centro abitato (Testa dell’Acqua, ndr). Dai tamponi sono emersi 8 casi di soggetti asintomatici che sono stati posti in ulteriore isolamento. Entrambi i gruppi, gli 8 asintomatici e gli altri 35 soggetti, sono presidiati a vista giorno e notte”, dice il primo cittadino. I contatti con il presidente della Regione, Musumeci, e l’assessore alla salute, Razza, sono costanti “per una rapida soluzione della problematica”.
Il presidente siciliano ha “minacciato” una zona rossa tutto intorno alla struttura che ospita imigranti. E questo, nelle intenzioni, per “proteggere” Noto ed il suo turismo. “Non ci deve essere nessuna preoccupazione per la nostra comunità – si affretta a spiegare Bonfanti – perché non sarà consentita nessuna possibilità di contatto: in una riunione in Prefettura sono stati decisi ed adottati tutti gli opportuni provvedimenti. Qualcosa, però, nella gestione strategica dello sbarco non ha funzionato e in una situazione, come l’attuale, in cui esperienza e mezzi ci consentono di lavorare in sicurezza, quello che è accaduto non sarebbe dovuto accadere”.
Intanto infuria la polemica. Poco prima dello sbarco, la Ong Mediterranea Saving Humans scriveva sui suoi canali social che “i 43 naufraghi sono in buone condizioni di salute e verranno trasferiti in una struttura di accoglienza”.