“Nè metamorfosi, nè tradimenti”, Mangiafico spiega la scelta di Amo Siracusa

“Se ciò che noi abbiamo proposto si traduce in azione amministrativa, credo che sia un bene per la mia città e ne sono felice”. Michele Mangiafico replica così alle pesanti accuse mosse dal leader di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale a lui e agli altri consiglieri di “Amo Siracusa”,  Carlos Torres  e Gaetano  Favara, che con l’ingresso in giunta di Maura Fontana, che li rappresenta, sono entrati a far parte a pieno titolo della maggioranza a sostegno del sindaco, Francesco Italia. Reale li definisce “impresentabili”.  La replica arriva dal profilo Facebook di Mangiafico. Il vice presidente del consiglio comunale ripercorre i momenti che lo hanno condotto, durante le ultime amministrative, a sostenere la candidatura di Reale alla carica di primo cittadino.  “Il programma -ricorda Mangiafico- resta per me una bussola dell’azione amministrativa, avendo personalmente contribuito ad obiettivi che in questi quattordici mesi sono stati anche spunti di dibattito in consiglio comunale e oggi si trovano persino nel più recente bilancio del Comune di Siracusa. Ma, al di là del merito, nella primavera del 2018 abbiamo condiviso con Paolo un metodo. Nel senso che io ho rappresentato a lui cosa avrebbe significato la mia eventuale presenza in Consiglio comunale e lui ha apprezzato il mio pensiero: recuperare il senso di comunità, attraverso il dialogo, con proposte costruttive, con un atteggiamento scevro dalla denigrazione dell’altro. Un impegno civile accompagnato da serenità di giudizio e propedeutico allo sviluppo del territorio. Da lì -puntualizza- non mi sono mosso. Anzi. Nel tempo ho incontrato sulla strada del consiglio comunale alcuni coetanei, come Carlos Torres e Gaetano Favara, con cui abbiamo condiviso specifiche proposte per la città, che disegnano una comunità più attenta ai più deboli, alla sicurezza di tutti, in primo luogo dei più piccoli e, più in generale una città vicina alle nuove generazioni. Se ciò che noi abbiamo proposto si traduce in azione amministrativa-ribadisce-  credo che sia un bene per la mia città e ne sono felice”.