Noto. Caos Trigona, tensione sempre alta: sciopero della fame e vertice del Comitato

Resta alta la tensione a Noto sul caso Trigona. La rifunzionalizzazione dell’ospedale unito al Di Maria e la chiusura momentanea (ma prolungata) del reparto di Pediatria alla base delle polemiche e della manifestazione che nei giorni scorsi hanno richiamato anche l’attenzione dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.
Questa mattina, in aula consiliare, riunione del Comitato per la tutela della salute nella zona sud della provincia di Siracusa. I suoi esponenti hanno preparato un documento con chiedono al sindaco di Noto, Corrado Bonanti, di ritirare la firma con cui nel 2015 approvò il piano di rifunzionalizzazione della rete sanitaria provinciale ed in particolare il programma di “fusione” tra Trigona e Di Maria.
“La volontà popolare è fortemente contraria al piano di rifunzionalizzazione della rete sanitaria che, sulla carta, dovrebbe migliorare il servizio in tutta la zona sud della provincia ma che, invece, suscita molte preoccupazioni e dubbi anche alla luce del mancato rientro dei reparti di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia al Trigona. Prova ne è stata la grandissima affluenza e la partecipazione sentita dei cittadini di Noto che venerdì 12 hanno sfilato in un corteo pacifico da Palazzo Ducezio al Trigona”, si legge nel documento del Comitato.
“Ma se è vero che la scintilla che ha acceso la protesta è la sospensione del servizio di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia”, afferma il dottore Enzo Adamo, presidente del Comitato cittadino, “il cuore del problema è l’intero Piano di rifunzionalizzazione con violazione del parametro di dotazione dei posti letto del 3 per 1.000 per gli acuti, previsto dalla legge Balduzzi. L’Asp viola la legge Balduzzi anche quando prevede la separazione dei reparti di acuzie da quelli di post acuzie nelle due strutture. Questo rilevo porta alla non condivisibile logica del trasferimento di reparti dal Trigona al Di Maria, con pericoloso depotenziamento dei due Pronto Soccorso di Noto e di Avola”.
Il Comitato, nelle ore scorse, si è dissociato dall’accordo siglato da Bonfanti alla conferenza dei Sindaci del novembre del 2015 ed ora chiede con forza la rinegoziazione degli accordi. Difficile, però, che il primo cittadino possa smentire se stesso, per quanto la situazione a Noto merita in effetti attenzioni.
Ma non è l’unica richiesta sul tavolo. Noto vuole la riapertura immediata del Punto Nascita e della Pediatria dell’ospedale Trigona. Alcune donne hanno avviato nei giorni scorsi uno sciopero della fame e sono determinate a proseguirlo fino a che non avranno risposta.