Noto. Consiglio comunale aperto sull'ospedale Trigona, mozione approvata all'unanimità

Si è svolto il consiglio comunale in adunanza aperta con l’ospedale “Trigona” di Noto e la rifunzionalizzazione della rete ospedaliera all’ordine del giorno. La mozione presentata da quattro consiglieri comunali Bosco, Veneziano, Cutrali e Pagano, è stata approvata all’unanimità dei presenti. Diversi gli interventi durante l’adunanza aperta, il primo proprio del consigliere Pippo Bosco che, dopo un excursus storico, ha letto la mozione approvata successivamente dal consiglio. L’assise cittadina ha dato mandato al sindaco Corrado Bonfanti di “contestare in tutte le sedi il piano di riorganizzazione ospedaliera in quanto non rispondente alle aspettative del territorio per parametri di legge, qualità ed efficienza. Mettere in campo tutte le azioni necessarie per mantenere nel plesso Trigona di Noto i reparti ospedalieri ivi operanti e a incrementarli. Relazionare in caso di novità in maniera tempestiva il consiglio comunale sugli esiti delle decisioni in materia”.
Tra gli interventi quelli di molti segretari di partito da Forza Italia al Nuovo centro destra fino al Partito democratico. In molti sono rimasti delusi per l’assenza di rappresentanti delle città vicine, tra cui Rosolini e Pachino, perché l’argomento interessa l’intera zona sud della provincia di Siracusa. Nella parte finale del consiglio comunale anche l’intervento del sindaco Corrado Bonfanti: “Nessuna chiusura, nessuna svendita, nessuna firma. Il dibattito politico e il confronto serio portano sempre risultati che non solo gratificano i protagonisti ma elevano il livello della discussione e liberano risorse positive di una comunità che, al momento opportuno, sa compattarsi su principi e azioni che nulla hanno a che fare con le ideologie politiche. La valutazione puntuale dell’integrazione pubblico-privato, il mantenimento del Pronto Soccorso e il potenziamento di entrambi gli Ospedali, Noto e Avola, oggi Ospedale Unico, a partire dalle risorse umane, medici ed infermieri e dalle dotazioni finanziare. Non ultimo, il legittimo diritto del nostro Ospedale Unico, di avere riconosciuta la dotazione dei posti letto, nel rapporto con la popolazione residente, adeguata alle effettive esigenze e in linea con la media dei dati regionali”.