Noto. Pochi luoghi per lo svago, presentato il report del progetto "Ragazzi in Comune"

E’ stato presentato ieri, all’interno del baby consiglio comunale, il report del progetto “Ragazzi in Comune”. Alla presenza del presidente del consiglio comunale Corrado Figura e dei dirigenti scolastici degli istituti comprensivi della città di Noto, lo staff del progetto dell’associazione “Il difensore dell’infanzia e dell’adolescenza” ha fornito indicazioni su alcuni aspetti riguardanti il disagio giovanile.
“Compito dell’istituzione pubblica – ha detto il presidente Figura – è quello di fornire gli strumenti per vivere al meglio la città prevenendo ogni forma di disagio. Abbiamo voluto avvicinare i giovani alle istituzioni anche per diffondere la cultura della legalità e per far toccare con mano gli strumenti di partecipazione attiva alle scelte che li riguardano”.
Secondo lo staff del progetto sono emerse almeno tre indicazioni su cosa si potrebbe fare per migliorare la qualità della vita dei più giovani in città: “I risultati ottenuti sono stati perfino superiori alle nostre aspettative – ha detto la responsabile Maria Carbonaro – i ragazzi di Noto, infatti, hanno dimostrato una maturità superiore alla loro età, una capacità critica encomiabile ma, soprattutto, ci hanno fornito almeno tre indicazioni su cosa si potrebbe fare per migliorare la qualità della vita sia loro che della cittadinanza in genere”.
Dal progetto è emerso che la stragrande maggioranza dei ragazzi ama la propria città, sa cosa significhi tenerla pulita e fare la raccolta differenziata (90%), e i rapporti con genitori e nonni sono ancora molto presenti e validi in circa 2/3 di loro. Il 54% dei partecipanti lamenta la carenza di spazi per i loro svaghi e il 45% di spazi verdi. Il 15% di ragazzi, in prevalenza nelle ultime due classi delle scuole medie, ritiene che nessun comportamento, per quanto negativo, debba essere punito. In questo 15% possono celarsi i potenziali bulli che in futuro potranno manifestare comportamenti antisociali.
Unanime il coro dei dirigenti scolastici che vorrebbero che il progetto proseguisse in chiave operativa con l’attivazione di sportelli, centri ascolto e l’ausilio di professionisti all’interno delle scuole a supporto di insegnanti e genitori.
Corrado Parisi