Noto. Marisol, Sandra e Maria: l'ultimo saluto alle vittime della tragedia di contrada Romanello

Tutta Noto si è fermata questo pomeriggio per i funerali delle tre vittime della tragedia di contrada Romanello. La cattedrale si rivela persino piccola e in molti sono costretti a seguire da fuori. Dentro, ai piedi dell’altare, le tre bare. Al centro quella bianca, della piccola Marisol, 7 anni. Ai suoi lati le “zie”, come le chiamava lei: Sandra Tummineri (33 anni) e Maria Gioielli(60 anni).
Grande la commozione di una comunità intera che si è stretta silenziosa al dolore composto che ha colpito le famiglie delle vittime, legate da parentela o vincoli di affetto e amicizia. Ad officiare il triste rito è il vicario generale della diocesi di Noto, Angelo Giurdanella. Pronuncia parole di conforto e invita a non cercare un colpevole. Poi affida le anime delle tre donne alla Madonna.
E tra le navate iniziano a scendere lacrime ed echeggiano singhiozzi. Che si trasformano in pianto dirotto quando i bambini leggono i messaggi preparati per Marisol, il loro “piccolo angelo”. Hanno preparato anche dei disegni per la compagnetta che non c’è più. Sono stati legati a dei palloncini gonfiati ad elio poi liberati nel cielo all’uscita dei feretri. Qualcuno grida. E’ solo un attimo. Poi, spontaneo, un lungo corteo accompagna Sandra, Maria e Marisol sino alla fine di corso Vittorio Emanuele.
Ramona, la madre di Marisol, avrebbe voluto che anche lo zio della piccina, Antonino Restuccia, partecipasse alle esequie. “E’ suo zio, deve esserci”, ripete. Restuccia, alla guida della Ypsilon travolta dal torrente in piena, rimane in carcere. Domani alle 9 comparirà davanti al gip Alessandra Gigli per l’udienza di convalida dell’arresto.