Nuovo ospedale, Cafeo e Vinciullo pizzicano "chi si appunta medagliette premature"

Ancora reazioni della politica a commento degli ultimi sviluppi nella faticosa vicenda della realizzazione di quello che sarà il nuovo ospedale di Siracusa. Il deputato regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, lieto della conclusione dell’iter del concorso di idee ritiene però che “in questo particolare periodo storico, il dibattito sulle medaglie al petto da appuntarsi a proposito del nuovo ospedale di Siracusa non appassioni i nostri concittadini, tuttavia la vittoria del progetto definitivo ad opera di uno studio di ingegneria bolognese rappresenta indubbiamente una buona notizia”.
Oltre alle polemiche “sulle paternità o sulle maternità dell’opera, piuttosto sterili”, Cafeo si congratula con il commissario per la costruzione del nuovo nosocomio, il prefetto Scaduto. “Ha lavorato sin da subito per superare l’impasse da tela di Penelope che in questi anni ha contraddistinto il dibattito sulla fondamentale struttura sanitaria, attesa ormai da troppo tempo”. Chiaro, tra le righe, il riferimento quando si parla di paternità e maternità rivendicate: bersaglio di Cafeo sono il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e la parlamentare id Forza Italia, Stefania Prestigiacomo.
“Al netto dei proclami dei soliti noti, si intravede finalmente una luce alla fine del tunnel. Pur restando moderatamente ottimista, prima di rilasciare note stampa di giubilo, aspetterei non dico la posa della prima pietra, ma almeno l’approvazione del progetto esecutivo, propedeutico al definitivo avvio dei lavori”.
Anche Enzo Vinciullo, tra i responsabili provinciali della nuova federazione con la Lega, riconosce giusto merito al Prefetto-Commissario e ai tecnici dell’ASP di Siracusa e critica l’entusiasmo di certa politica. “A tutti coloro che cercano, a livello locale e/o regionale, di appendersi medagliette di latta, ricordo che per ottenere questo risultato abbiamo dovuto lottare sia contro la Regione matrigna, che pensava di fare di Siracusa una colonia della sanità catanese sia contro l’inerzia e l’inadeguatezza dell’Amministrazione Comunale di Siracusa, succube, senza ritegno, della politica catanese. Solo dopo che io e Stefania Prestigiacomo, accompagnati dai nostri amici, siamo andati a protestare sotto la sede dell’Assessorato regionale della Salute, la Regione ha finalmente capito che avevano superato ogni limite e che gli ascari della provincia di Siracusa non potevano garantire alla Regione cataniacentrica di continuare a mortificare la provincia di Siracusa. Oggi – conclude Vinciullo – sono tutti a gridare di gioia per il risultato raggiunto, ma i siracusani non dimenticano chi ha lottato e chi si è venduto, politicamente parlando, ai potenti”.