Omicidio di Lentini, confermato il carcere per i sospettati. Ricostruite le fasi del delitto

Il gip del tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due fermati sospettati di essere gli autori dell’efferato omicidio commesso a Lentini lo scorso 10 ottobre. Entrambi si trovano già in carcere. Antony Shasa Bosco venne subito individuato e fermato lo stesso giorno del delitto, mentre il sospetto complice si è costituito 4 giorni dopo il fatto di sangue. I carabinieri, sulla base di un’articolata ed incessante attività di indagine in piena intesa con la Procura della Repubblica, sono riusciti a raccogliere una serie di elementi indiziari che hanno portato ad una piena ricostruzione della vicenda ed all’individuazione dei due soggetti.
Secondo quanto emerso durante le indagini, i due si sarebbero incontrati di buon’ora la mattina del 10 ottobre. In sella ad un motorino si sono recati nel centro di Lentini dove, di fronte ad una panetteria di via Delle Grazie, hanno atteso l’arrivo della vittima, Sebastiano Greco. Ne sarebbe nata una accesa discussione il cui contenuto non è ancora chiaro. All’improvviso, Milone ha estratto una mitraglietta ed ha colpito ripetutamente Greco alle gambe, cagionandogli ferite tanto gravi da causarne la morte.
I due malviventi si sono poi repentinamente allontanati, cercando riparo presso l’esercizio commerciale di un loro conoscente, al quale si sono rivolti chiedendo con una scusa di accompagnarli altrove. Entrati in macchina, però, il loro ignaro amico ha intuito che la situazione era scottante e li ha invitati a scendere, suscitando ancora una volta l’ira di Milone che, per vendicarsi del mancato aiuto, ha sparato anche al suo indirizzo, fortunatamente senza attingerlo mortalmente.
La folle fuga dei due assalitori è poi proseguita a piedi, con il Milone che ancora una volta, per cercare un mezzo di fuga, ha rapinato una persona anziana della sua vettura, con la quale però, forse a causa dell’agitazione, è andato a collidere contro un muro, dileguandosi poi a piedi.