Operazione Maschere Nude, assolti l’ex sindaco di Pachino Bonaiuto e gli ex consiglieri coinvolti

Assoluzione per l’insussistenza del fatto per tutti gli imputati per concussione nell’ambito dell’inchiesta legala all’operazione Maschere Nude avviata nel 2017, coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa e condotta dal commissariato di Pachino. Il Tribunale di Siracusa, in composizione collegiale, presieduto  Antongiulio Maggiore, con a latere Martina Belpasso e Giulia D’antoni (relatrice) ha emesso la giovedì scorso sentenza che definisce il primo grado di giudizio del procedimento che ha visto imputati, tra gli altri, sia l’ex consigliere comunale Salvatore Spataro
che Salvatore Giuliano, ritenuto responsabile di avere riallacciato le fila dell’omonimo
clan, dopo la sua scarcerazione nel maggio del 2013.
I due, assieme all’ex Sindaco Paolo Bonaiuto (difeso dall’Avv. Giuseppe Gennaro) ed all’ex Consigliere Comunale Massimo Agricola (difesa dall’Avv. Nino Cataldi), erano imputati del reato di concussione, per avere, nelle rispettive qualità di amministratori comunali, mediante minaccia, consistita nella mancata emissione del mandato di pagamento, costretto un imprenditore a versare una tangente pari ad € 10.000.
“Il processo appena concluso-spiega l’avvocato ed ex vicesindaco Giuseppe Gurrieri- deve ritenersi uno dei più importanti degli ultimi anni per comprendere lo scenario politico amministrativo pachinese e per essere stato, assieme al processo “Araba Fenice”, quello che ha poi portato il Comune di Pachino allo scioglimento per infiltrazioni mafiose, alla luce di questa sentenza la storia di Pachino andrebbe riscritta e qualcuno, scusandosi, dovrebbe fare qualche passo indietro, mi
riferisco a tutti quelli che sono stati i sostenitori della tesi secondo la quale, nel Palazzo Comunale di Pachino, si era venuta a creare una combine politico mafiosa con una amministrazione dove sedevano allo stesso tavolo amministratori e mafiosi, con l’allora Consigliere Comunale a fare da cerniera tra l’amministrazione e Salvatore Giuliano, amico di Spataro sin dall’infanzia, a rappresentare gli interessi illeciti. Poi, inesorabilmente, dopo troppi anni, sono arrivate le sentenze, Spataro e Giuliano assolti dal reato di associazione mafiosa nel processo Araba Fenice, Spataro e Giuliano assolti dal reato di concussione nel processo Maschere Nude. Qualcuno, su questa menzogna, ha pure trovato il modo di brillare, ottenendo lustro da ciò che non era vero, brillando di una luce riflessa che oggi si è spenta a favore della verità dei fatti, tutto questo ha creato danni irreparabili, con Salvatore Spataro messo ai margini della politica e interdetto alla candidatura per due tornate elettorali, misura che oggi, alla luce delle assoluzioni in entrambi i processi, si scopre essere stata ingiusta ed immotivata. Resta, amaramente, la soddisfazione di avere fatto un buon lavoro per gli imputati, per la buona amministrazione della giustizia ma anche a soprattutto per Pachino, rimasta a lungo indifesa e male amministrata da chi, forse per incapacità, forse per viltà, ma anche solo per pigrizia, ha preferito subire e non reagire a tutti questi torti, ha preferito “lasciar correre” non opponendosi allo scioglimento per mafia del Comune di Pachino, ha preferito sedersi dalla parte della ragione e assecondare chi di Pachino faceva scempio sbandierando lo specchietto dell’antimafia di facciata e delle inchieste giornalistiche che erano solo gracchianti ripetizioni di veline da caserma”