Ortigia, più regole per arginare turismo e movida “cafone”: la visione dell’assessore Granata

“Dopo il covid era inevitabile, e anche giusto, consentire la ripresa delle attività di bar, ristoranti e servizi al turismo con una certa dose di tolleranza. Ma in prospettiva della prossima stagione turistica si dovrà elaborare fin da adesso una strategia diversa, applicando regole più precise e rigorose sugli spazi pubblici, sulle concessioni e sui servizi, puntando soprattutto alla qualità e all’equilibrio, allargando a tutta la zona umbertina la ztl e spostando il suo accesso a piazza Marconi”. Così l’assessore alla cultura ed all’Unesco, Fabio Granata, commenta una estate siracusana tra alti e bassi.
“Sarà importante lavorare per decentrare la pressione antropica solo su determinate aree di Ortigia, puntando invece molto sul versante dell’ Antico Mercato e della passeggiata Talete anche per la balneazione e limitando solo a determinati orari mattutini la presenza dei furgoni della distribuzione alimentare in piazza Duomo/piazza Minerva”, insiste Granata che pare così dettare una visione alla giunta comunale.
“Le molteplici e variopinte attività di servizio al turismo gestite attraverso motoape e barche dovranno essere regolamentate con maggior rigore, sistemandone i punti informativi tutti in un’unica area di Ortigia e quindi eliminando l’attuale insostenibile anarchia”, aggiunge l’assessore con riferimento anche ad alcune polemiche recenti.
“Credo sia anche giunto il momento per porre, in correlazione a ogni nuova o esistente concessione di spazio pubblico, una chiara condizione di obbligo a garantire la pulizia e la dignità dello spazio avuto in concessione, di cui si deve quindi acquisire, oltre alla disponibilità, anche il dovere e l’obbligo alla sua pulizia e al decoro. E’ un obbligo peraltro già previsto dalla nostra amministrazione ma spesso non rispettato. Bisogna rivedere tutte le tabelle, le insegne e le illuminazioni secondo un criterio diverso di sobrietà e armonia, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e alla Capitaneria di Porto. Fuori dalle zone direttamente preposte alla balneazione, oltre alla loro auspicabile estensione, bisogna vietare tassativamente la possibilità di andare in giro o sedersi nei locali in costume o, peggio, a torso nudo. Infine serve un nuovo effettivo rigore negli orari e nei decibel delle emissioni sonore dai locali, spesso esagerate e molto fastidiose sia per i viaggiatori che per i residenti”. Insomma, regolamentare un turismo ormai cafone lontano da quella vocazione culturale che, invece, Siracusa ha inseguito per anni.
“Al di là di alcuni radicalismi, vanno infine maggiormente ascoltate le esigenze e le proposte dei residenti poiché Ortigia deve restare uno splendido quartiere vivo e popolato e l’amministrazione lavorerà sempre più per valorizzarlo e tutelarne la bellezza ma senza mai mettere in secondo piano la qualità della vita dei residenti”, chiude Granata. Ramoscello d’ulivo all’indirizzo di comitati e associazioni da anni attivi per la tutela di Ortigia.