Ospedali Noto-Avola, consiglio comunale con i deputati: rispunta l’ipotesi ricorso

Seduta partecipata, ieri sera, quella del consiglio comunale aperto dedicato alla rifunzionalizzazione della rete ospedaliera, in particolare per l’ospedale unico Avola-Noto, che nonostante l’impostazione formale decisa ormai diversi anni fa, significa gli ospedali “Di Maria”, da una parte  e “Trigona”, dall’altra, che ciascuna delle due comunità vorrebbero “completi”. Con il decreto dell’assessorato regionale alla Salute, retto da Ruggero Razza, a Noto dovrebbero restare soltanto Lungodegenza e Geratria. Gli acuti, destinati all’ospedale di Avola. Passaggi intorno ai quali, in questi mesi, si sono sviluppate aspre polemiche, che hanno visto contro anche i due sindaci, Corrado Bonfanti (Noto) e Luca Cannata (Avola). Anche ieri sera i due primi cittadini non se le sono mandate a dire, accusandosi tra le righe ma non troppo, reciprocamente, di disonestà intellettuale. Alla seduta di ieri erano stati invitati tutti i deputati regionali. Presenti, tuttavia, soltanto i 5 Stelle, Stefano Zito e Giorgio Pasqua. Rossana Cannata, di Forza Italia, invece, ha inviato una lettera, con cui ha garantito il proprio impegno e la propria attenzione alla vicenda. Eppure, al di là del dibattito,a tratti ricco di polemiche, non sembra che si sia individuato un percorso comune. E’ riemersa, tuttavia, l’ipotesi di un ricorso. Il direttore sanitario dell’Asp, Anselmo Madeddu, ha fatto presente come l’azienda sanitaria sia tenuta ad applicare quanto disposto con decreto dalla Regione. Ha, però, garantito che l’ospedale non sarà “toccato” fino a quando la rifunzionalizzazione non sarà davvero completata, con Lungodegenza e Geriatria attive. Resi noti, infine, i risultati di uno studio condotto dalla commissione speciale costituita da tre consiglieri comunali, secondo cui , nel calcolo dei posti letto, verrebbero a mancarne alcuni, che dovrebbero essere pertanto collocati a Noto.