Pachino. Agguato di Pasquetta 2015: non fu tentato omicidio, quattro anni per Vizzini

Era accusato di tentato omicidio, reato che è stato derubricato in lesioni. Condannato a quattro anni di reclusione il pachinese Corrado Vizzini, difeso dall’avvocato Luigi Caruso Verso.
Il 6 aprile dello scorso anno, l’imputato 51enne aveva esploso numerosi colpi di pistola contro Antonino Di Maiuta, padre di uno dei tre giovani accusati dell’uccisione – avvenuta pochi giorni prima – di Paolo Forestieri, di cui Vizzini era lo zio. Si era poi costituito dopo alcuni giorni di latitanza, scagionando il figlio Giovanni che, nell’immediatezza del fatto era stato posto in stato di fermo dai Carabinieri.
Nel rito abbreviato celebrato al Tribunale di Siracusa, l’accusa ha rilevato come risultasse dubbia la dimostrazione dell’intenzione di uccidere per cui ha chiesto una condanna per lesioni, detenzione e porto abusivo di arma e per violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per complessivi 5 anni di reclusione.
Il difensore del 51enne pachinese ha invece sostenuto che vi era agli atti, sin dall’inizio, la prova positiva dell’assoluta mancanza di volontà omicida, perchè Di Maiuta era stato raggiunto dai proiettili solo agli arti inferiori ed uno alla caviglia quando era già a terra e impossibilitato a fuggire. La mancanza di volontà di uccidere sarebbe confermata, secondo l’avvocato Caruso Verso, anche dalle conversazioni intercettate in carcere tra Vizzini ed i suoi familiari, nel corso delle quali l’uomo diceva chiaramente che il suo scopo era stato solo ed esclusivamente quello di ferire l’antagonista.
Accogliendo questa tesi, il gip ha derubricato il reato da tentato omicidio a lesioni ed ha condannato Corrado Vizzini , anche per il porto abusivo dell’arma e per la violazione del cosiddetto codice antimafia, alla pena complessiva di quattro anni di reclusione.