Fuochi d’artificio illegali, denunciato un uomo di 33 anni

Un uomo di 33 anni, residente a Rosolini, è stato denunciato dagli agenti del Commissariato di Pachino per detenzione abusiva di materiale pirotecnico. All’interno dell’abitazione dell’uomo sono state rinvenute 16 batterie di categoria F” e 12 fontane per un peso complessivo di 8 kg.




Latomia dei Cappuccini, il busto di Archimede e il monumento a Mazzini tornano a splendere

Il busto di Archimede e il monumento dedicato a Giuseppe Mazzini, custoditi all’interno della suggestiva Latomia dei Cappuccini a Siracusa, ritrovano il loro splendore originario. Si è infatti concluso un accurato intervento di pulizia e restauro, realizzato grazie a fondi comunali resi disponibili da un emendamento al bilancio 2024, proposto dal consigliere Ivan Scimonelli e approvato dal consiglio comunale.
La cerimonia di riconsegna alla città delle due opere si terrà giovedì 24 aprile alle ore 10:30. L’evento vedrà la partecipazione delle autorità cittadine e sarà il sindaco Francesco Italia a svelare ufficialmente le sculture restaurate.
L’iniziativa è stata promossa e curata dall’associazione culturale Morphosis, che ha trasformato l’intervento in un vero e proprio appuntamento culturale. A supporto dell’iniziativa è stato pubblicato anche un opuscolo illustrativo, frutto della collaborazione con la Società siracusana di storia patria. Il volume non solo documenta le fasi del restauro, ma propone anche un’approfondita analisi storica sulla Latomia, sullo scultore Luciano Campisi – autore del busto di Archimede – e sul contesto artistico e culturale in cui le due opere nacquero (rispettivamente nel 1885 e nel 1872).
Tra gli autori dei contributi presenti nella pubblicazione figurano Mario Lentini, presidente di Morphosis; Giancarlo Germanà e Luigi Amato, docenti all’Accademia di Belle Arti di Palermo; Benedetto Brandino e Salvatore Santuccio, quest’ultimo presidente della Società di storia patria.
Le operazioni di pulizia delle due opere sono state eseguite dalla ditta specializzata Vitrano & Co., con risultati che hanno restituito nuova vita a due importanti testimonianze della memoria storica e artistica siracusana.




Alla guida senza patente, gli era stata ritirata nel 2010: denunciato 53enne

Un 53enne è stato denunciato dagli agenti del Commissariato di Augusta per guida senza patente. L’uomo si era infatti posto alla guida nonostante la sua patente fosse stata ritirata nel 2010. Nella circostanza, il 53enne è stato sanzionato amministrativamente per mancanza di copertura assicurativa.




Lo studente siracusano Gabriel Rossitto qualificato alla finale dei Giochi Matematici a Milano

Gabriel Rossitto, studente di 10 anni del XIII Istituto Comprensivo “Archimede” di Siracusa, si è classificato primo nella semifinale dei “Giochi Matematici” organizzati dall’Università Bocconi di Milano, nella categoria CE V (quinta elementare). Un risultato che gli garantisce l’accesso diretto alla finalissima nazionale, che si terrà il prossimo 10 maggio proprio a Milano.
Per Gabriel non è la prima volta: già lo scorso anno, da alunno di quarta elementare, si era classificato primo nella sua categoria, partecipando alla finale.
Il suo talento matematico rappresenta oggi un motivo di orgoglio non solo per la famiglia e l’insegnante, ma anche per l’intera comunità scolastica.




Pallamano, l’Albatro vince anche a Bolzano e resta prima

La Teamnetwork Albatro vince a Bolzano e continua a guidare la classifica della Serie A Gold.
Primo tempo in salita per i blu arancio che trovano il muro di Andelic tra i pali altoatesini e la mano calda di Udovicic che torna negli spogliatoi con 10 reti in carniere (ne farà altri 5 nella ripresa). I padroni di casa partono bene e sbagliano poco, gli albatrini vanno sotto fino al -5 alla metà del parziale. Poi una lenta risalita che si concretizza dopo poco meno di 28 minuti con il pareggio.
Il secondo tempo inizia ancora bene per gli uomini di Sporcic che riescono a riportarsi sul +3. È il punto di svolta visto che Angiolini e compagni infilano un devastante parziale di 9 a 0 che crea il solco decisivo. Da quel momento la capolista inizia a gestire il risultato forte della panchina lunga e della maggiore voglia di portare a casa i due punti.




È morto papa Francesco, il ricordo del suo legame con la Madonna delle Lacrime di Siracusa

È con profondo dolore che il mondo accoglie la notizia della morte di Papa Francesco, pontefice amato e figura centrale della Chiesa cattolica nel XXI secolo. Il suo pontificato è stato segnato da una forte spinta verso l’inclusione, la semplicità e la vicinanza ai più fragili. Tra i tanti legami spirituali che hanno contraddistinto la sua vita, emerge quello particolarmente toccante con la Madonna delle Lacrime di Siracusa.
Papa Francesco ha più volte espresso una particolare devozione per l’icona miracolosa custodita nel Santuario di Siracusa, che nel 1953 pianse lacrime umane, un evento riconosciuto come prodigioso dalla Chiesa. Il Santo Padre ha parlato pubblicamente della Madonna delle Lacrime come “simbolo di compassione e partecipazione al dolore dell’umanità”, richiamando l’immagine di Maria che condivide le sofferenze del mondo con uno sguardo materno e misericordioso.
Particolarmente significativo fu il momento in cui, nel 2018, il reliquiario della Madonna delle Lacrime venne accolto a Roma, nella cappella di Casa Santa Marta, dove Papa Francesco risiedeva. In quei giorni, il Pontefice volle che la presenza della Madonna accompagnasse la preghiera quotidiana. Quel gesto testimoniava quanto profondo fosse il suo legame con la Madre del dolore e della speranza. L’immagine della Madonna accanto all’altare in cui il Papa celebrava la Messa quotidiana rimase impressa nel cuore di milioni di fedeli, che si unirono spiritualmente alle sue suppliche per il mondo intero.
Indimenticabile rimarrà anche la telefonata che Papa Francesco fece al sindaco di Siracusa nel marzo del 2020, durante la prima drammatica fase della pandemia. In quell’occasione, volle esprimere personalmente la sua vicinanza alla città e ai suoi abitanti, fortemente colpiti dalla crisi sanitaria e dalle conseguenze sociali dell’emergenza. Un gesto semplice, ma potentemente umano, che racconta il cuore del suo pontificato: la cura dell’altro, soprattutto nei momenti più bui.
Nel dicembre 2024, in occasione della conclusione dell’Anno Luciano e della traslazione temporanea del corpo di Santa Lucia da Venezia a Siracusa, Papa Francesco inviò una lettera all’Arcivescovo Francesco Lomanto e alla comunità siracusana. In essa, il Pontefice esortava i fedeli a lasciarsi educare dal martirio della santa alla “compassione e alla tenerezza”, virtù che trovano conferma anche nelle lacrime della Madonna a Siracusa. Scriveva: “Il martirio di Santa Lucia ci educhi al pianto, alla compassione e alla tenerezza: sono virtù confermate dalle Lacrime della Madonna a Siracusa”.
Oggi Siracusa piange con il mondo intero, ma ricorda con gratitudine il Papa che ha saputo guardare alla sua Madonna con occhi di figlio, riconoscendo in lei la madre che consola e accompagna. Nel silenzio delle lacrime, quelle di Maria e quelle di milioni di fedeli, resta il segno indelebile di un pastore che ha saputo amare con umiltà e servire con il cuore.
Che la Madonna delle Lacrime, alla quale tanto si è affidato, lo accolga ora tra le braccia del Padre.

Foto dal sito santuariomadonnadellelacrime.it




Quando papa Francesco telefonò al sindaco di Siracusa: “Vicino a voi in pandemia”

Uno dei tanti gesti che raccontano l’umanità straordinaria di papa Francesco è una semplice telefonata. Marzo 2020, la pandemia e il lockdown. Il pontefice chiama al telefono il sindaco di Siracusa. “È uno dei ricordi che mai mi lascerà nella vita”, ricorda oggi Francesco Italia. Raggiunto al telefono pochi minuti dopo la notizia della scomparsa del Santo Padre, non nasconde la sua tristezza. “L’ho incontrato diverse volte. E quando dicevo che ero di Siracusa, lui subito con affetto: ‘la città della Madonna che pianse’. Umanamente strepitoso, ti colpiva con la sua semplicità e dolcezza”, ricorda il primo cittadino.
“La telefonata ricevuta a sorpresa – prosegue – fu uno dei suoi tanti gesti semplici ma significativi. Era un pomeriggio del marzo 2020. La pandemia ci aveva chiuso tutti in casa. Le città avevano paura. Ricordo che ero seduto anche io in casa. Arrivò questa chiamata, numero sconosciuto. Di solito, come tanti, non rispondo in quei casi. Quella volta invece si, non so perché. E dall’altro capo del telefono: ‘pronto, lei è il sindaco Francesco Italia? Questo non è uno scherzo, sono papa Francesco…’. D’istinto, mi sono alzato in piedi. Ricordo le sue parole dolcissime sulla città, l’invito alla resilienza ed a stare vicini ai cittadini. E mi chiese di pregare per lui”.
E poi quell’invito, rimasto sospeso: “Quando vieni a trovarci a Siracusa?”. A cui rispondeva con la consueta dolcezza: “Se Dio vorrà…”.




In Santuario la prima messa in suffragio di papa Francesco, l’omelia del rettore

Messa in suffragio di papa Francesco al Santuario della Madonna delle Lacrime. Questo il testo completo dell’omeli sea del rettore, padre Aurelio Russo.

Papa Francesco, il 13 marzo del 2013, nel giorno della sua elezione a Sommo Pontefice della Chiesa. si è presentato come uno di famiglia salutando tutti: “Fratelli e sorelle, buonasera!”, familiarità confermata nelle sue ultime parole del 20 aprile 2025: “Fratelli e sorelle, Buona Pasqua”. Papa Francesco ci ha insegnato a scoprire i “Santi della porta accanto”, a farci carico delle sofferenze del mondo, a versare lacrime con chi è oppresso e oltraggiato. Papa Francesco può essere definito il “Papa della porta accanto”. Tutti lo abbiamo sentito vicino, come un Padre che cammina con i suoi figli. Con la sua disarmante semplicità ci ha insegnato la lezione dell’umiltà, l’urgenza della carità e ci ha indicato l’arma delle lacrime di preghiera. Papa Francesco non ha esitato a baciare i piedi a chi aveva il potere di fare cessare la guerra e le rappresaglie, ha fatto la sua ultima visita ufficiale agli ultimi e ai carcerati. Ha pianto per implorare la Pace, ha speso le ultime energie perché cessassero le violenze e si intraprendesse a tutti i livelli la via della fraternità e della concordia. Papa Francesco ha seminato il seme della speranza di Dio nel cuore di tutti e ha pregato la Madonna delle Lacrime affinché dia consolazione ai figli di Dio. Nel suo Magistero, Papa Francesco – incontrando la Fondazione Sant’Angela Merici di Siracusa, il 6 aprile 2024 – ha confermato che le Lacrime versate dal Quadretto del Cuore Immacolato di Maria nel 1953, sono le Lacrime della Madonna: «quell’evento che ha segnato la città di Siracusa quando, nel 1953, un quadretto raffigurante la Madonna iniziò a lacrimare nella casa dei coniugi Iannuso. Sono le lacrime di Maria, la nostra Madre celeste, per le sofferenze e le pene dei suoi figli. Maria piange per i suoi figli che soffrono. Sono lacrime che ci parlano della compassione di Dio per tutti noi. Dobbiamo pensare a questo: la compassione di Dio. Egli, infatti, ha donato a tutti noi la sua Madre, che piange le nostre stesse lacrime per non farci sentire soli nei momenti difficili. Allo stesso tempo, attraverso le lacrime della Vergine Santa, il Signore vuole sciogliere i nostri cuori che a volte si sono inariditi nell’indifferenza e induriti nell’egoismo; vuole rendere sensibile la nostra coscienza, perché ci lasciamo toccare dal dolore dei fratelli e ci muoviamo a compassione per loro, impegnandoci a sollevarli, rialzarli, accompagnarli.» Papa Francesco, riprendendo le parole di San Giovanni Paolo II ha letto le Lacrime della Madonna di Siracusa come le Lacrime della Speranza. Leggo un tratto del messaggio del nostro Arcivescovo Francesco Lomanto, per il tempo di Quaresima di quest’anno (5 marzo 2025 – Mercoledì delle Ceneri), nel quale ha fatto riferimento proprio al magistero di Papa Francesco sulla speranza del Giubileo e delle Lacrime della Madonna: «preghiamo Dio Padre, che ha reso intrepida la Vergine Maria presso la croce del suo Figlio e l’ha rallegrata con l’immensa gioia della risurrezione, affinché, per sua intercessione, consoli le nostre pene e ravvivi la nostra speranza (cfr. Lodi, III Settimana del Salterio). Affidiamoci alla materna protezione della Madonna delle Lacrime, nella consapevolezza che ‒ come ci ha ricordato San Giovanni Paolo II ‒ «le Lacrime della Madonna […] sono lacrime di speranza» (Giovanni Paolo II, Omelia, 6.11.1994). Viviamo nella serena fiducia in Dio, perché ‒ come ha affermato Papa Francesco ‒ «vicino ad ogni croce c’è sempre la Madre di Gesù. Con il suo manto ella asciuga le nostre lacrime, con la sua mano ci fa rialzare e ci accompagna nel cammino della speranza» (Papa Francesco, Veglia di preghiera per asciugare le lacrime, 5.5.2016). Camminiamo insieme nella speranza verso la luce della Pasqua, perché ‒ come ha riaffermato Papa Francesco ‒ «proprio per il pianto della Madre c’è ancora speranza per i figli che torneranno a vivere. Tante volte nella vita nostra le lacrime seminano speranza, sono seme di speranza. Anche le lacrime di Maria hanno generato speranza e nuova vita» (Papa Francesco, Udienza generale, 4 gennaio 2017). Con la fede nella Resurrezione di Gesù, ringraziamo Papa Francesco che ha terminato il suo pellegrinaggio terreno, e preghiamo con lui con le ultime parole della sua lettera del 7 dicembre 2023, che scrisse al nostro Arcivescovo, Mons. Francesco Lomanto, nel suo messaggio per il 70mo Anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa: «… sia ravvivata la fede, praticata la carità, testimoniata e suscitata la speranza. Vi sostenga la Madonna, che con voi imploro: O Vergine Maria, accompagna il cammino della Chiesa con il dono delle tue sante lacrime, dona pace al mondo intero e custodisci i tuoi figli con la tua materna protezione. Sostienici nella fedeltà a Dio, nel servizio alla Chiesa e nell’amore verso tutti i fratelli. Amen. Mentre chiedo di pregare per me, di cuore invio la mia Benedizione.» Grazie Papa Francesco! Dal Cielo che ti accoglie tra i Santi, presenta la nostra lode e la nostra preghiera alla Santissima Trinità e prega per noi! E dai un Bacio per noi alla Madonna delle Lacrime!




“La comunicazione è cambiata con papa Francesco”, le parole del segretario Ucsi Di Salvo

Salvatore Di Salvo, siracusano di Carlentini, è il segretario nazionale dell’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Questo il suo messaggio alla notizia della morte di papa Francesco.

Sentiamo il peso e l’onore di aver vissuto sotto il suo magistero un’epoca in cui la comunicazione ha ritrovato il suo cuore evangelico: parole semplici, vere, mai vuote. Francesco ci ha insegnato che comunicare non è riempire spazi, ma costruire ponti. È ascoltare prima di parlare. È servire la verità, anche quando è scomoda. È dare voce a chi non ce l’ha. Nel suo modo di parlare – diretto, sincero, umano – abbiamo ritrovato lo stile del Vangelo. Ci ha invitati, nel momento in un narriamo i fatti ad essere veri e testimoni credibili”. Lo ha detto il segretario nazionale dell’ Ucsi Salvatore Di Salvo, per ricordare Papa Francesco. “Il Papa ci ha indicato la strada, di essere veri, di capovolgere l’ ordine delle nozitie. La comunicazione è sempre stata uno dei tratti distintivi del Pontificato di papa Francesco. Fin dall’ inizio del suo cammino da guida della Chiesa ha saputo raccontare episodi realmente vissuti che toccano le corde più profonde della contemporaneità e dell’ uomo. Ha saputo essere accanto ai fratelli e sorelle. Ci ha chiesto sempre di ascoltare gli scarti dell’ umanità”.




La morte di papa Francesco, Mezzio (Cammino): “il senso degli ultimi giorni”

Ospitiamo una riflessione di Orazio Mezzio, giornalista, direttore del settimanale cattolico “Cammino”.

È stato chiamato dalla fine del mondo, per salvare questo nostro mondo.
Questo il primo pensiero che mi è venuto in mente nell’apprendere con commozione del ritorno alla Casa del Padre di Papa Francesco.
Ha terminato il suo apostolato terreno nell’anno della ricorrenza degli 800 anni del Cantico delle Creature: lui, il gesuita che ha scelto come nome Francesco e si è impegnato controcorrente per la salvaguardia del creato.
Gli ultimi incontri, nonostante gli ammonimenti dei medici, sono state altre simboliche scelte: i carcerati per affermare il valore degli ultimi; Re Carlo, capo della Chiesa Anglicana, come a evidenziare il suo spirito ecumenico; Vance, il vice presidente degli Usa, per sottolineare la ricerca continua di dialogo anche con chi opera diversamente da noi: la politica dei migranti e le “spiagge turistiche” di Gaza, infatti, come interpretate dall’amministrazione Trump, sono quanto di più lontano predicato da Papa Francesco.
Come non sarà un caso, potremmo dire, il suo ritorno alla Casa del Padre nella eccezionale coincidenza della Pasqua cattolica e ortodossa per la quale aveva auspicato una “reale” tregua.
Adesso sarà Lui a pregare per noi; a noi il compito di portare a compimento il suo insegnamento proseguendo il cammino Sinodale.