Palazzolo vs Canicattini? Colpa della cassa continua…

Un problema con la cassa continua dell’Unicredit di Canicattini, il Dpcm sulle restrizioni legate agli spostamenti, quindi il divieto di superare i confini del proprio comune di residenza se non per comprovate ragioni di necessità, lavorative o di salute. Su tutto questo, l’emergenza Coronavirus. Sono gli ingredienti di una polemica che si è sviluppata nelle scorse ore e che ha visto contrapposti i comuni di Canicattini da una parte , di Palazzolo dall’altro. Visti i problemi riscontrati nella cassa continua del centro retto dal sindaco Miceli, l’idea lanciata era quella di poter effettuare le operazioni nel vicino borgo di Palazzolo. “No”, la risposta del sindaco, Salvo Gallo. Sembrava, tuttavia, che tra i due primi cittadini si fossero creati momenti di tensione. Al centro, una telefonata nel corso della quale sarebbe sembrato, questo quanto poi è circolato su Facebook, che Gallo non volesse mettere il proprio territorio a rischio, visti i casi di Covid-19 riscontrati a Canicattini. Oggi Gallo spiega, invece, le ragioni della sua presa di posizione. “L’ Unicredit – argomenta il primo cittadino di Palazzolo- è un’istituto bancario privato e nel settore è un colosso in Europa, guadagna interessi e commissioni suĺla clientela. L’istituto bancario ha l’obbligo di inviare giornalmente i portavalori per svuotare e rendere funzionale la cassa continua, assicurando i servizi bancari alle comunità servite , così come previsto dal DPCR del Presidente del Consiglio. Le parole che ho detto al telefono al sindaco di Canicattini Bagni non sono state quelle riportate nel post. Da responsabile di filiale di un un’istituto bancario , ho suggerito quello che avrebbe dovuto fare nell’immediatezza e all’eventuale diniego dell’Unicredit di assicurare il funzionamento della cassa continua fare intervenire il Prefetto in modo da garantire il servizio e l’ordine pubblico, poi se è stato riportato altro, fa parte dell’isteria del momento. Aggiungo ancora, a prescindere dal divieto DPCR che impedisce di uscire dai propri Comuni di residenza se non per particolarissime esigenze, esporre i correntisti dell’Unicredit all’elevato rischio di rapine sulla Maremonti non è solo un problema di sicurezza pubblica ma anche un’azzardo. Non esiterò mai ad aiutare i fratelli cittadini di Canicattini Bagni , se dovessero presentarsi emergenze sanitarie, di farmaci, di acqua, di mezzi o di qualsiasi altra cosa. Aizzare su i social due comunità da sempre in fratellanza per un disservizio causato da un colosso bancario europeo è veramente sbagliato soprattutto in un momento così grave e pieno di incognite”.