Parco archeologico autonomo, il futuro adesso è roseo: Siracusa, è la tua occasione

Il futuro del neo-istituito parco archeologico autonomo di Siracusa sembra roseo. Il precedente di Agrigento spiega meglio di ogni esempio di come il nuovo modello di gestione possa davvero far esplodere una economia turistica, con numeri da capogiro. Gli attuali 4 milioni di euro incassati dalla’rea archeologica siracusana, potrebbero presto veleggiare verso la doppia cifra e stimolare la nascita di piccole imprese private per i servizi accessori ed il turista.
Determinante, adesso, la sarà la scelta di una governance qualificata e preparata, pronta a rilanciare e riqualificare l’immenso patrimonio siracusano. Toccherà alla Regione, attraverso il suo presidente, nominare un direttore (tra i funzionari regionali dei Beni Culturali) e dal quel momento avrà inizio la gestione autonoma dei fondi che rimarranno a Siracusa senza andare dritti, dritti a Palermo. Non solo, tutte le scelte gestionali avverranno il loco. Senza strettoie e anticamere palermitane.
Al direttore del parco verrà affiancato un comitato di gestione di cui faranno certo parte anche rappresentanti dei Comuni di Siracusa e Noto. Questo perchè il parco di Siracusa si è “preso” anche la Villa del Tellaro ed Eloro, troppo piccoli per stare in piedi sulle loro gambe da soli. Fabio Granata, autore della legge regionale che nel 2000 profetizzò il sistema dei parchi autonomi, gongola per il successo dopo quasi vent’anni di battaglie. Qualcuno lo indica già come possibile direttore del parco, a cui andrà peraltro trovato un nome suggestivo. “Non nascondo che mi piacerebbe. Lo farei anche gratuitamente. Credo di essere qualificato per un ruolo di questo tipo. Ma oggi rivesto un altro incarico per cui non credo sia fattibile. Inoltre non sono un funzionario regionale e comunque il parco non sarà certo un poltronificio. Mi piacerebbe però poter dare un contributo”, spiega sorridente.
Le idee oggi sono tante e raccontano di un futuro prossimo, forse già entro la fine dell’anno, di pulizia e riaperture: il sentiero di Augusto, la latomia del Paradiso, il percorso attorno all’anfiteatro romano e poi ancora il tempio di Giove, il ginnasio romano e su tutti il sin qui sacrificato Castello Eurialo. Tutti i siti collegati con navette di proprietà del parco, pronte ad una spola continua. Personale dedicato per la pulizia, il diserbo e l’accoglienza ai visitatori.
“Ho apprezzato la fermezza del presidente Nello Musumeci nel rispettare la piena applicazione della legge scrivendo così una bellissima pagina per la Sicilia”, aggiunge il sindaco, Francesco Italia. “Per Siracusa sarà un’ulteriore accelerazione verso un destino di capitale culturale europea: adesso potremo valorizzare pienamente e in modo organizzato un Patrimonio inestimabile che va dalla Neapolis al Castello Eurialo passando per le Mura dionigiane, per il Tempio di Giove e il Ginnasio romano fino al sistema delle Latomie”.