Parco Archeologico, Dracma chiede chiarezza: “Gestione nebulosa”

“Un’immagine quantomeno impietosa su come venga gestito il Parco Archeologico di Siracusa quella che emerge dall’accesso documentale richiesto dall’associazione Dracma, a cui l’Anac ha dato seguito”. Giovanni Di Lorenzo, che guida l’associazione entra nel merito della vicenda che ha condotto al ritiro in autotutela del bando per l’affidamento dei servizi integrati per il Parco Archeologico di Siracusa, Akrai e Tellaro.
“Non uno ma cinque punti di formali rilievi- evidenzia Di Lorenzo- ed il goffo tentativo di difesa del Direttore Bennardo, con argomentazioni che – nella replica per definizione, discendente dal ritiro in autotutela –
l’ANAC ha seppellito, unitamente alla Centrale Unica di Committenza, con le proprie argomentazioni. E potrebbe non essere tutto”. Poco chiari sarebbero, a suo dire, alcuni passaggi sui contratti, anche precedenti. L’associazione Dracma ritiene che ci sia “poca chiarezza e approssimazione” e che “una cortina fumogena avvolga il parco. Per questo abbiamo ritenuto opportuno mettere a conoscenza di molti fatti sia l’autorità giudiziaria che la magistratura contabile perché facciano luce su quanto da noi esposto”. Di Lorenzo torna a puntare l’indice contro la stagione all’Ara di Ierone, “costata una fortuna per pochi intimi” e intanto “il biglietto d’ingresso al Parco archeologico, tra affidamenti diretti di mostre e percorsi chiusi, è tra i più cari d’Italia”. Assordante, per Di Lorenzo, il silenzio della politica regionale “che non si accorge di nulla. Le condizioni in cui versano i nostri Beni Culturali – Paolo Orsi su tutti – gridano vendetta, ma
l’importante è apparire, non essere. Insomma, non chiedere, non disturbare il conducente.Le recenti inchieste palermitane ci restituiscono un quadro a tinte molto fosche sulla Sanità
nella nostra Regione. Non mi meraviglierei se gli stessi colori, prima o poi, riguardassero la gestione dei Beni Culturali in Sicilia, con particolare riferimento ai Parchi.Il Parco Archeologico, come tutte le strutture dallo stesso dipendenti, abbisognano di una grande operazione di trasparenza, che restituisca a cittadini e fruitori il quadro chiaro di quanto
è accaduto, e continua ad accadere, da tre anni ad oggi. Attendiamo, anche per questo, la risposta all’accesso documentale già richiesto al Direttore del Parco, per continuare nella ricostruzione dei fatti.DRACMA ci sarà-conclude Di Lorenzo- come c’è sempre stata, affinché l’attenzione sia altissima”.