Parco Iblei, Cafeo (Italia Viva): "Scelta calata dall'alto, aziende a rischio"

Misurerebbe oltre 150 mila metri quadrati il nuovo Parco degli Iblei a cui la Regione sta lavorando. Una scelta che viene contestata, innanzitutto nel metodo, dal deputato regionale di Italia Viva Giovanni Cafeo. “L’idea di ingessare oltre 150 mila metri quadri di territorio-premette il segretario della commissione Attività Produttive-  la gran parte in provincia di Siracusa, inclusa tutta la zona montana, con una decisione presa senza ascoltare le comunità locali e calata dall’alto, è semplicemente insensata oltreché dannosa”.
“Le conseguenze di una simile decisione sono sotto gli occhi di tutti – spiega Cafeo – in un momento nel quale l’obiettivo principale della politica non può che essere stimolare e incentivare tutte le attività d’impresa, incluse le industrie e quelle legate alle eccellenze del territorio, è impensabile immaginare uno strumento che di fatto blocca qualsiasi possibilità di sviluppo per numerose realtà locali, introducendo nuovi lacciuoli burocratici in luogo della sempre più necessaria semplificazione”.
“Ma il paradosso non finisce qui – continua Giovanni Cafeo – perché se da un lato la Regione, seppur con ritardo, approva le Zes includendo anche parte della zona montana di Siracusa, dall’altra autorizzando un parco di queste dimensioni può impedirne a priori lo sviluppo, trasformando uno strumento dal grande potenziale in carta straccia”.
“È chiaro che un Parco naturalistico, se ben pensato e soprattutto se realizzato tenendo conto delle reali necessità del territorio, può diventare esso stesso strumento di sviluppo – continua Cafeo – ma questo a patto che non diventi ostacolo per chi su quel territorio ha investito tempo e risorse, contribuendo a renderlo famoso nel mondo per le eccellenze prodotte”.
“Per questi motivi, d’accordo con i sindaci e le associazioni di categoria, presenterò un’interrogazione urgente al Presidente Musumeci e all’assessore Cordaro – conclude il deputato regionale siracusano – al fine di conoscere, sempre se esiste, la loro visione in prospettiva del Parco degli Iblei e soprattutto come intendono giustificarsi nei confronti delle tante attività che trovandosi da un giorno all’altro su una superficie vincolata, dovranno per forza di cose abbandonare qualunque progetto di crescita e sviluppo”.