Perquisizioni a Cavadonna, “spuntano” 15 telefonini. Aggredito agente di Polizia Penitenziaria

Una nuova perquisizione straordinaria disposta all’interno del carcere di Cavadonna ha portato alla luce preoccupanti elementi che confermano il persistere di criticità all’interno delle strutture detentive. Durante l’attività di controllo sono stati rinvenuti 15 telefoni cellulari, un bilancino di precisione e alcuni grammi di una sostanza sospetta, il cui contenuto sarà oggetto di analisi da parte del personale specializzato. Si tratta di un risultato significativo sotto il profilo della sicurezza, che testimonia l’efficacia dell’azione condotta, ma che, al contempo, evidenzia l’urgente necessità di misure più incisive per contrastare il fenomeno delle introduzioni illecite all’interno degli istituti.
Purtroppo, l’operazione si è conclusa con un episodio grave: un detenuto, in maniera improvvisa e violenta, ha sferrato un pugno contro un agente di Polizia Penitenziaria, costringendolo a ricorrere alle cure mediche presso il pronto soccorso dell’ospedale di Avola. A denunciare l’accaduto è il segretario provinciale del sindacato Osapp, Argentino.
“A questo agente va tutta la nostra solidarietà, esprimiamo profondo rammarico per l’accaduto e auguriamo una pronta guarigione al collega ferito. Le aggressioni nei confronti del personale penitenziario – prosegue Argentino – non sono purtroppo episodi isolati, ma avvengono con una frequenza allarmante, ormai quasi quotidiana. Questa è la drammatica conseguenza di un sistema che, pur garantendo legittimi diritti ai detenuti, non riesce a tutelare in modo adeguato la sicurezza e l’incolumità degli operatori di Polizia Penitenziaria. Il sentimento sempre più diffuso è quello di abbandono da parte delle Istituzioni, incapaci di adottare strumenti efficaci per il contenimento di quella che è ormai una vera e propria emergenza”.