Piano delle farmacie, l’ultima scelta. Scimonelli: “Epipoli non può restare senza la sua seconda farmacia”

Una mozione per riaprire il tavolo di confronto e rideterminare la zona in cui programmare l’apertura dell’ultima farmacia comunale disponibile per Siracusa. A preannunciarla è Ivan Scimonelli (Insieme) che, in Consiglio comunale, ha parlato di nuovi elementi emersi che suggerirebbero di riesaminare la scelta assunta dal commissario ad acta su Scala Greca. “Se la farmacia verrà confermata a Scala Greca – dice Scimonelli – non sarà più possibile tornare indietro. È il momento di fermarsi e riflettere, perché quella per Epipoli non è una battaglia personale, ma una battaglia per l’intera città”. Il 22 ottobre alle 10 la vicenda sarà il primo punto all’ordine del giorno dell’assise cittadina.
Il funzionario regionale nominato nei mesi scorsi, ha concluso il suo lavoro con una riperimetrazione che ha portato a spostare la farmacia prevista per il quartiere Epipoli/Pizzuta, in zona Scala Greca. A motivare la scelta, tra l’altro, anche una lamentata indisponibilità di locali idonei nella zona precedentemente determinata. Secondo il consigliere Scimonelli si è però prodotta una soluzione “illogica e ingiustificata”, poiché priva una vasta area residenziale in forte crescita del servizio farmaceutico necessario.
Nel suo intervento in aula, Scimonelli ha ricordato come il Consiglio comunale avesse approvato all’unanimità, in terza commissione, un atto d’indirizzo che impegnava l’amministrazione a chiedere una revisione della riperimetrazione del piano. “A Epipoli risiedono oltre 15 mila persone, secondo dati Istat. Non ha alcun senso – ha sottolineato – spostare la nuova farmacia nella direttrice di viale Scala Greca, dove già se ne contano quattro”. Il consigliere ha contestato la motivazione ufficiale fornita dal commissario, secondo cui nella zona di Epipoli non sarebbero stati individuati locali idonei ad accogliere la farmacia. “Una perizia giurata – ha spiegato – dimostra che in quell’area esistono almeno tre immobili immediatamente disponibili, alcuni in vendita e altri in affitto. Dunque, non c’è alcuna ragione per giustificare lo spostamento”.
Scimonelli lamenta poi l’assenza di confronto con il Consiglio comunale da parte del commissario ad acta. “Il piano delle farmacie è uno degli strumenti di pianificazione che devono passare per il Consiglio comunale. Il commissario si sieda con noi e con la terza commissione per rivedere la decisione”.