Priolo. L’ex sindaco Antonello Rizza punge Pippo Gianni: “se sa qualcosa, denunci”

“In qualunque momento sono a disposizione della Procura di Siracusa per la vicenda della cenere di pirite, anche se ritengo che semmai il pm avesse ritenuto che io fossi in qualche modo coinvolto in questi fatti sarei già stato chiamato ad assumermi le mie responsabilità”. L’ex sindaco di Priolo, Antonello Rizza, rompe il silenzio e va dritto al punto sulle bonifiche a Thapsos, dopo esser stato indirettamente chiamato in causa dall’attuale primo cittadino, Pippo Gianni. “Anziché affrontare con la dovuta serietà i problemi che attanagliano Priolo, tenta di tirarmi per la giacca nelle questioni irrisolte e che non riesce a risolvere. Nella sua intervista su FMITALIA ha parlato addirittura di gente che pagherebbe qualcuno per dare fuoco alle strutture di Priolo, che a Priolo ci sono politici travestiti da delinquenti e addirittura delinquenti travestiti da politici. Le sue affermazioni si commentano da sole e più che parole di un uomo saggio di 72 anni sembrano farneticazioni di un pugile che non ce la fa più ad incassare colpi. Stia tranquillo, non ho alcun interesse ad aspirare alla sua poltrona”, dice ancora Antonello Rizza.
“Mi pare che in un anno di sindacatura abbia fatto piuttosto poco. Non voglio entrare in polemica, non mi interessa. Questo sindaco non mi interessa, sono un cittadino priolese e ritengo di avere anche il diritto di criticare una inesistente azione amministrativa. Faccia qualcosa per Priolo anzichè chiamarmi sempre in causa. E qualora fosse a conoscenza di reati commessi da me, nella passata amministrazione, li vada a denunciare anziché continuare in ogni occasione possibile e immaginabile a lanciare messaggi poco chiari, tesi esclusivamente a confondere la gente. Se oggi fossi il sindaco, e non ci tengo, impiegherei tutto il mio tempo per migliorare Priolo spendendo i 30 milioni che egli ha trovato e che ha distribuito su un piano triennale da dieci milioni di euro all’anno”.