Qualità della vita per fasce d’età: bambini, giovani e anziani, Siracusa indietro

Nella classifica del Sole 24 Ore su “Qualità della vita per fasce d’età” — presentata al Festival dell’Economia di Trento e pubblicata il 26 maggio — Siracusa si colloca nelle retrovie in tutte e tre le categorie: bambini, giovani e anziani. La provincia siciliana si posiziona infatti 97ª per il benessere dei bambini (0-14 anni), 89ª per i giovani (18-35 anni) e 95ª per gli anziani (over 65). Un risultato che evidenzia difficoltà trasversali e persistenti nel garantire servizi adeguati e condizioni di vita favorevoli alle fasce più fragili della popolazione.
A livello nazionale, sono le province del Nord Est a dominare le prime posizioni delle tre graduatorie: 17 delle 30 province presenti nelle top ten appartengono a quest’area geografica. Seguono dieci province del Nord Ovest, due del Centro e soltanto una del Mezzogiorno — a conferma di un divario strutturale ormai consolidato tra nord e sud del Paese.
I “vincitori” sono: Bolzano per gli anziani, grazie a una bassa incidenza di consumo di farmaci per malattie croniche e un’elevata spesa sociale; Gorizia per i giovani, trainata da opportunità lavorative e culturali; Lecco per i bambini, con un primato nello sport e buoni risultati scolastici.
Nel confronto con le aree più virtuose, Siracusa evidenzia alcuni ritardi nei servizi dedicati all’infanzia, alle politiche giovanili e all’assistenza per la terza età. Non va molto meglio sul fronte dei giovani, dove Siracusa è 89ª: la provincia sembra faticare a offrire prospettive di occupazione stabile, spazi culturali, sportivi e servizi abitativi accessibili, aggravando così il fenomeno dell’emigrazione giovanile. Tra gli anziani, la provincia di Siracusa si attesta 95ª, sintomo di una debolezza nei servizi sociosanitari, nell’inclusione sociale e nella vivibilità urbana per questa fascia di popolazione, sempre più numerosa a causa dell’invecchiamento demografico.
L’indagine del Sole 24 Ore, giunta alla sua quinta edizione, utilizza 15 indicatori statistici certificati da enti come Istat, Siae, Infocamere e Iqvia. In questa edizione, sono stati aggiunti nuovi parametri per migliorare l’analisi, tra cui la qualità delle reti familiari, la sicurezza percepita, l’incidenza di incidenti stradali notturni e il consumo di farmaci anti-obesità.
Nonostante l’ampliamento metodologico, i dati confermano che le province del Sud faticano a risalire la china: Trapani chiude la classifica degli anziani, Caltanissetta quella dei bambini e le province meridionali occupano la gran parte delle ultime venti posizioni in ciascuna graduatoria.
L’indagine lancia un chiaro messaggio: senza un piano concreto di investimenti e politiche locali mirate, il divario generazionale e territoriale rischia di ampliarsi ulteriormente. È in questo contesto che assume sempre maggiore rilevanza il concetto di patto generazionale, richiamato anche in relazione ai fondi del PNRR, per ridare slancio al benessere e allo sviluppo del Paese partendo proprio dai suoi segmenti più fragili.