Quando il Caravaggio tornò a Siracusa…L'allora sindaco Spagna: "Resti qui"

Era sindaco di Siracusa quando il Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio tornò a Siracusa, al museo Bellomo, dopo un restauro durato un decennio. Fausto Spagna decide adesso di intervenire sul dibattito in corso sul prestito e il destino dell’opera d’arte. Si unisce al fronte del “no allo spostamento e lo fa tornando indietro nel tempo e facendo rivivere un momento che per Siracusa fu molto importante. Lo definisce storico: il rientro in città del dipinto dopo circa un decennio di restauro . Spagna parla della “fortuna e le responsabilità dell’essere sindaco , che in quel preciso momento, mi fecero pensare alla difesa della nostra storia-dice- anche attraverso un’importante opera d’Arte che veniva restituita alla città dopo lungo tempo.Ricordo che l’evento per il ritorno del “Seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio a Siracusa, al Museo Bellomo, dopo un restauro durato un decennio, fu accuratamente organizzato dal Comune, d’intesa ovviamente con la soprintendenza di Giuseppe Voza. Era stato preparato un convegno per illustrare dettagliatamente il restauro del dipinto. Poi, il folto gruppo di ospiti e di invitati si sarebbe recato a piedi da Palazzo Vermexio al Museo Bellomo”. Dipinge, nel suo racconto, “un percorso praticamente al buio perché Piazza Duomo era poco illuminata, come del resto Via della Conciliazione e Via Capodieci. Pensammo allora con Renzo Monteforte, amico e grande uomo di teatro, di illuminare Piazza Duomo e le sue Chiese come se fosse un grande palcoscenico e vietare nella zona il traffico veicolare. La prima isola pedonale. Fu Renzo, personalmente, a posizionare i corpi illuminanti. Inserimmo anche alcune fioriere lungo il percorso.
L’effetto raggiunto fu straordinario. L’apprezzamento unanime. Ricordo ancora i commenti lusinghieri di molti ospiti, tra cui Lina Wertmuller, Leonardo Sciascia, Antonello Trombadori e tanti altri esponenti. L’indomani il Comune fu sommerso da messaggi da parte di operatori commerciali, turisti, cittadini che chiedevano il mantenere la speciale illuminazione di Piazza Duomo ed il divieto di traffico in quell’area. Così fu fatto”. Allora come oggi, una nota negativa, nel racconto dell’ex sindaco e deputato siracusano. “Durante la notte furono vandalizzate e sottratte gran parte delle fioriere”. Un momento storico, lo definisce Fausto Spagna. “Sono passati ben 36 anni .Siracusa, ed Ortigia, sono cambiate in meglio. Sono stati restituiti dignità e decoro ai luoghi storici. Ritengo che il Caravaggio abbia fortemente contribuito a questo risultato. Un ringraziamento a chi ha avuto l’onere di conservare l’Opera, e cioè alla Curia Arcivescovile che ne ha anche garantito la fruizione.
La dignità di un popolo si misura nella tolleranza e nella condivisione ma anche nella difesa del patrimonio artistico, culturale ed archeologico. In un momento talmente difficile, quale quello che stiamo attraversando, non sarebbe giusto subire decisioni non condivise ed imposte a danno di Siracusa”. Spagna dice no allo spostamento dell’opera. Lo dice a chiare lettere quando esprime apprezzamento per “il grande movimento, specie da parte delle nuove generazioni, che leggo sulla stampa a difesa del dipinto, perché non si muova e perché il restauro avvenga nella nostra città, costituendo una importante occasione di rilancio per la nostra immagine di Città d’Arte. Auspico che Istituzioni e Società civile facciano quadrato attorno a Siracusa, per la difesa della dignità di ogni cittadino, salvaguardando la nostra storia ed ogni sforzo finora compiuto”.