Quanto è difficile trovar casa in affitto: costi, sfratti e altri “guai”. Edilizia sociale al palo

Trovare casa in affitto è sempre più complicato a Siracusa. A partire dai prezzi richiesti, non meno di 500 euro al mese per un dignitoso trilocale non in centro. Mille garanzie accessorie (caparra, reddito dimostrabile, referenze, etc) e poca fiducia verso i “locali”, con preferenza accordata in molti casi a trasfertisti ed in genere agli affitti brevi, senza spostamento di residenza (“non si affitta ai siracusani”, recitano diversi annunci disponibili in rete).
Chi può, punta tutto poi sulla formula della casa vacanze. Diversi appartamenti restano anche sfitti, in attesa dell’occasione giusta (per il proprietario).
La fiducia verso gli affittuari è ai minimi storici. Troppa incertezza economica e “buche” varie per i padroni di casa che spesso faticano per riuscire ad entrare in possesso dei loro immobili. Frattanto, aumenta il numero degli sfratti esecutivi. Sono quasi 500 nel solo capoluogo con più di 1.400 famiglie alle prese con “beghe” legate all’abitazione in affitto e per la quale si è reso necessario l’interesse di un magistrato.
In questo quadro, resta ferma al palo l’edilizia sociale quella delle cosiddette case popolari. Non si costruisce più, manutenzione sempre meno frequente e mille guai tra graduatorie ferme e crisi galoppante. Si cerca il rilancio delle politiche abitative, con strategie affidate ai Comuni. Siracusa ci prova con l’housing first insieme a Caritas ed al progetto pilota di cui è partita la sperimentazione.
Ma la situazione, per alcune frange di popolazione, è davvero difficile. Ne abbiamo parlato con Salvatore Zanghì, segretario provinciale del Sunia, il sindacato degli inquilini.

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