SC SIRACUSA Rabbia Cutrufo. "Cambio tutti e a fine stagione lascio"

Parole di fuoco che forse segnano in maniera irreparabile la distanza tra il presidente dell’Sc Gaetano Cutrufo e la sua stessa creatura. “Mi vergogno di essere il presidente di questa squadra. Chiedo scusa alla città di Siracusa e ai suoi tifosi per quanto sta accadendo”, dice il massimo dirigente azzurro poche ore dopo il fischio finale del match perso in casa con il Modica che relega la squadra ben lontano da quelle posizioni di vertice che le competerebbero. “Mi rendo conto di aver sbagliato tanto in fase di programmazione e il mio rammarico più grande è quello di aver stanziato un budget nettamente superiore a quello di tutte le società del girone B e dover raccogliere oggi soltanto risultati deludenti. Non mi aspettavo che potesse andare così  ma sarò sincero, il mio obiettivo era fare un regalo a quella Siracusa delusa da quanto era accaduto negli anni passati, regalarle di nuovo la Serie D”, rabbia  ma anche autocritica. Poi la doccia gelata. “Non ha più senso andare avanti con questa squadra. E’ mio dovere finire il campionato, salvare la società e la categoria ma sarà fatto con calciatori diversi. Poi lascerò il testimone a chi si potrà dimostrare più abile nel riportare Siracusa nel calcio che conta”. L’amore tra Cutrufo e la Siracusa calcistica, mai veramente nato, tramonta sotto i colpi di una stagione complicata. E giusto per non lasciare dubbi di sorta sulla sua volontà di mollare – dopo aver fatto piazza pulita di calciatori ora onerosi per un obiettivo che pare non esserci più – il presidente dell’SC Siracusa avoca a se solo “un piccolo merito cioè quello di aver permesso a chi arriverà dopo di me, di poter ripartire dall’Eccellenza e non dalla Terza Categoria, dove Siracusa era sprofondata. Volevo soltanto fare un regalo alla mia città accompagnandola in un percorso di crescita dello sport e del calcio ma non ne sono stato capace.  Ringrazio tutti coloro che malgrado tutto, continueranno a seguire il Siracusa”. Già, ma quale Siracusa? E con quali obiettivi? A novembre, neanche metà stagione, al De Simone sventola bandiera bianca.