Regolamento Tares, slitta a domani la seduta. E' mancato il numero legale

Slitta a domani alle 16 la seduta di consiglio comunale previsto per oggi e dedicato al regolamento Tares. La riunione è saltata per mancanza del numero legale. Al momento dell’appello erano presenti 17 consiglieri, così il presidente dell’assise, Leone Sullo, come da regolamento, ha aggiornato i lavori di 24 ore. Domani la seduta sarà aperta con almeno 16 presenti. Si preannuncia comunque animato il dibattito, viste le premesse di ieri sera. Da esaminare gli emendamenti alla proposta di regolamento, 150 in tutto. Bocciata la proposta di rinunciare, per quest’anno, all’applicazione della Tares  riproponendo la vecchia Tarsu. Un passaggio, consentito da un decreto nazionale, che avrebbe evitato alle famiglie e alle imprese, secondo quanto hanno fatto notare dai banchi dell’opposizione, un vero e proprio salasso. Proposta che la maggioranza non ha ritenuto valida, visto che le condizioni finanziarie dell’ente non consentirebbero di recuperare i 30 milioni di euro circa che verrebbero meno. Di tutt’altro avviso Salvo Sorbello e Massimo Milazzo. “Evidentemente- protestano gli esponenti di minoranza- la vera priorità per il sindaco Giancarlo Garozzo e per la sua maggioranza non è evitare alle famiglie e alle imprese siracusane una stangata storica, ma approvare il registro delle unioni civili. Hanno bocciato tutti i nostri emendamenti, compiendo un’operazione propagandistica”. Accusa uguale a quella mossa all’opposizione da Cosimo Burti. “Bello proporre provvedimenti come quello di applicare la Tarsu- commenta il consigliere di maggioranza- per ottenere il consenso dei cittadini, ma la proposta dell’opposizione, per essere considerata completa, avrebbe anche dovuto contenere indicazioni su come agire nel Bilancio”. Una considerazione a cui replica Salvo Castagnino di “Siracusa protagonista”. “La nostra idea era quella di ricorrere ad un condono del 50 per cento per recuperare i crediti che il Comune non ha riscosso.L’amministrazione comunale avrebbe recuperato almeno 20 milioni di euro”. Argomenti che saranno certamente riproposti domani nell’aula consiliare “Vittorini” di palazzo Vermexio. Si riparte da un dato: a Siracusa viene applicata l’aliquota più alta d’Italia, costo che non corrisponde alla qualità del servizio. Almeno su questo tutti sembrano d’accordo.