Renzo Formosa, il gip boccia il secondo patteggiamento: pena non congrua alla gravità dei fatti

Ancora una richiesta di patteggiamento respinta dal gip perchè il calcolo della pena non appare congruo alla gravità dei fatti contestati. Ed è la seconda volta che un giudice boccia la pena proposta dalla difesa del 24enne accusato di omicidio stradale per avere causato la morte del 16enne Renzo Formosa.
Al termine dell’udienza di questa mattina, il gip Frau ha detto no ai due anni e quattro mesi, senza sospensione della pena, che pure la Procura aveva validato. Oltre a qualche nota relativa alle motivazioni addotte ed alla ricostruzione di quanto accaduto, il giudice non ha ritenuto applicabile l’attenuante richiesta che avrebbe consentito una riduzione della metà della pena.
La situazione del processo Formosa rischia di diventare adesso paradossale. E forse servirebbe una maggiore attenzione al delicato caso, procedendo magari alla nomina di un pm unico titolare del fascicolo, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta.
“Sottostima della pena rispetto alla gravità ed alle conseguenze della condotta”, scriveva nel suo provvedimento il giudice che bocciò la prima richiesta di patteggiamento. Non dissimili le conclusioni anche del secondo gip e della seconda bocciatura. Perplesso il legale della famiglia Formosa, Gianluca Caruso, che non ricorda a memoria situazioni simili. Lo scorso aprile una marcia silenziosa per le vie della città era tornata a chiedere giustizia per Renzo.