Rete ospedaliera, Scerra presenta interpellanza: “A rischio il diritto alla salute, in particolare nel siracusano”

Il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle Filippo Scerra ha presentato un’interpellanza sulla rete ospedaliera in Sicilia al Ministro della Salute, “affinché si faccia luce sulla coerenza del piano con i livelli essenziali di assistenza (LEA) e con i principi costituzionali che tutelano la salute come diritto fondamentale”.
“La proposta di nuova rete ospedaliera della Regione Siciliana è un ennesimo, duro colpo per il diritto alla salute dei cittadini, in particolare quelli residenti nella provincia di Siracusa. – ha sottolineato l’esponente pentastellato – La bozza trasmessa ai sindaci e attualmente in discussione prevede una riduzione complessiva di circa 350 posti letto in Sicilia, con un riequilibrio che penalizza fortemente il settore pubblico e territori già fragili dal punto di vista sanitario. Emblematico è proprio il caso della provincia di Siracusa, dove si registra un ulteriore indebolimento della rete ospedaliera: tagli al numero dei posti letto, personale sanitario ridotto, reparti d’eccellenza ridimensionati, liste d’attesa sempre più lunghe e chiusura di servizi territoriali. Tutto questo in un contesto in cui da trent’anni si attende la costruzione di un nuovo ospedale provinciale”.
Nell’interpellanza parlamentare, Scerra sottolinea la criticità degli interventi previsti: “A Lentini si tagliano 22 posti letto per acuti e si chiude il reparto di Geriatria, fondamentale per l’assistenza agli anziani. Ad Augusta si perdono posti in Otorinolaringoiatria e Oncologia, proprio in un’area ad alto impatto ambientale. A Noto si sopprimono letti in riabilitazione, mentre ad Avola si riducono i posti per acuti. E resta l’assenza, grave e incomprensibile, del riconoscimento del DEA di I livello per Lentini e del DEA di II livello per Siracusa”.
Scerra evidenzia poi come sia “inaccettabile che una proposta tanto delicata venga elaborata senza un adeguato confronto con i territori e con le autonomie locali, come denunciano gli stessi sindaci della provincia di Siracusa, che hanno espresso unanime contrarietà al piano. Il rischio è quello di continuare a disegnare una sanità fatta a tavolino, senza traccia dei bisogni reali delle comunità e delle emergenze strutturali che da anni attendono risposte”.
Pur essendo materia di competenza regionale, Filippo Scerra chiama in causa il Ministero della Salute “affinché venga monitorata attentamente la proposta siciliana, verificando il rispetto dei LEA e del diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Chiedo – insiste – che vengano proposte modifiche sostanziali al piano, soprattutto per la provincia di Siracusa, dove il sistema sanitario è stato già duramente messo alla prova da decenni di tagli e disattenzioni”.