Rifiuti Ilva nel siracusano, i Verdi attaccano il ministro. Dalla Regione, Vinciullo avanza sospetti

Piovono critiche sul ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Dopo le sue dichiarazioni alla Camera sul caso dei rifiuti Ilva ad Augusta e Melilli e un veloce passaggio sullo stallo delle bonifiche nel Sin di Priolo, sono soprattutto i Verdi a passare all’attacco.
“Cosa vuole dire che i rifiuti dell’Ilva vengono stoccati nella discarica di Melilli provvisoriamente e temporaneamente?”, si chiedono Peppe Patti e Carmelo Sardegna esponenti regionali di primo piano del partito del sole che ride.
“Il ministro Galletti attua una politica antica e stantia, quando ribadisce lo stanziamento di 62 milioni di euro destinati al Sin di Priolo, come a voler pagare un conto per il disturbo arrecato”, aggiungono i Verdi che lamentano anche l’assenza di dialogo con il territorio da parte delle istituzioni e le scriteriate decisioni del governo Crocetta.
Le parole del ministro lasciano perplesso anche il deputato regionale Enzo Vinciullo. “In commissione Ambiente ci è stato detto che il materiale inerte era stato già piombato, mentre, dalle dichiarazioni di Galletti sembra adesso i rifiuti dovrebbero essere trasportato nuovamente a Taranto per venire distrutti in impianto quasi ultimato e che la presenza nel territorio di Melilli è solo transitoria”. Una strategia difficile da comprendere e da spiegare, lascia intendere Vinciullo. “Emerge allora il sospetto che i prodotti non siano inerti, come dichiarato dall’Arpa della Puglia e da quella della Sicilia”.
(foto: dal web)