Rifiuti: nel 2020 Siracusa ha prodotto meno rifiuti. E la differenziata scatta al 41,20%

Ricorre oggi la Giornata mondiale del riciclo. Vuole evidenziare l’importanza di un corretto smaltimento e del riutilizzo dei rifiuti solidi urbani e, al contempo, sensibilizzare cittadini e istituzioni alla tutela ambientale. Una giornata indicata per alcune riflessioni sui dati definitivi della differenziata a Siracusa nel 2020.
“Siracusa aveva chiuso il 2019 con una media annua del 28,7 per cento. Il 2020, invece, segna una media lusinghiera del 41,20%, con una crescita di 13 punti percentuali tutt’altro che scontata per una città di oltre 120 mila abitanti ed estesa per 207 chilometri quadrati”, esultano il sindaco Italia e l’assessore Buccheri. “Nel corso dell’anno c’è stata una crescita costante: dal 34,65 per cento di gennaio fino al record annuo del 48,16 nel mese di dicembre. Un dato che ci fa ben sperare per il 2021 e che ci consentirà di superare la media del 50 per cento nel corso dell’anno”.
Il dato medio del 41,20% permette a Siracusa di avvicinarsi alla media regionale e quindi ai comuni più virtuosi. “I numeri relativi alla quantità totale e delle singole frazioni fanno tutti registrare un saldo positivo”, spiega Buccheri. “Innanzitutto si è ridotto l’ammontare di rifiuti prodotti nel comune, che passa da 63.000 tonnellate a 58.500, con un calo pro-capite giornaliero da 1,42 a 1,32 chili, sintomo di comportamenti sempre più virtuosi e attenti alla riduzione degli sprechi e alla salvaguardia dell’ambiente; la raccolta e il recupero degli sfalci ha registrato un incremento superiore al doppio, da 558 a 1.217 tonnellate; gli ingombranti sono cresciuti del del 67 per cento (da 1.275 a 2.128 tonnellate); l’organico del 60 per cento (da 3.270 a 5.376 tonnellate), così come gli inerti (da 729 a 1.174 tonnellate); la plastica ha avuto un incremento del 38 per cento (da 2.329 a 3.218 tonnellate); la frazione carta e cartone del 35 (da 3.404 a 4.619 tonnellate); il vetro del 9 per cento (da 2.809 a 3.039 tonnellate). Anche le cosiddette frazioni residuali hanno fatto tutti registrare un sensibile aumento: dai RAEE agli olii, dalle batterie all’abbigliamento”.
Il trend di crescita è certo interessante e parla di una città capoluogo che inizia a prendere confidenza con la differenziata. Ma non si può tacere che gli utenti attendono ora di cogliere i vantaggi economici della raccolta così organizzata, con una diminuzione delle aliquote Tari ancora troppo alte.