Riserva di Cavagrande, lo spettacolo del canyon siciliano dimenticato dalle istituzioni

Otto associazioni ambientaliste insieme per Cavagrande. Lo spettacolare canyon siracusano, con i suoi laghetti e i percorsi tra natura e archeologia, non è attualmente pienamente fruibile. Gli incendi che hanno ciclicamente colpito la zona e problemi di gestione hanno fatto si che da un anno diversi ingressi – e quindi parti della riserva – non siano aperti e visitabili.
Per cercare di rilanciare un’area dalle notevoli potenzialità, gli ambientalisti chiedono all’ente gestore la redazione di un piano di gestione della Riserva. In cui si tenga conto anche di una rete di servizi (centro visite, musei naturalistici, parcheggi, ecc.) che possa migliorarne la fruizione da parte dei turisti.
Nei giorni scorsi era partita anche la richiesta di istituzione di un biglietto d’ingresso, con il cui ricavato alimentare iniziative e necessità della stessa riserva di Cavagrande. Quanto ai tre Comuni nel cui territorio ricade la riserva (Avola, Noto e Siracusa) le associazioni ambientaliste spingono per la redazione dei piani di fruizione e utilizzo della zona B, pena la richiesta di un commissario regionale ad acta.