Rush finale per il candidato sindaco del centrodestra, ballottaggio Messina-Bandiera

Il tavolo regionale del centrodestra, riunito ieri a Palermo, ha affrontato anche il caso Siracusa. La coalizione cerca un candidato unitario e dopo una serie di indiscrezioni e riunioni locali, la palla passa al confronto regionale tra alleati. Come era chiaro da diversi giorni, Fratelli d’Italia sarebbe disposta di buon grado ad un passo indietro a Siracusa, lasciando l’onore e l’onere della candidatura a sindaco a Forza Italia. Due i nomi caldi: Ferdinando Messina ed Edy Bandiera.
Il primo, vicino all’area Gennuso, sarebbe espressione del nuovo corso di Forza Italia in Sicilia, dopo il passo indietro di Miccichè ed i nuovi equilibri interni che porteranno, a breve, anche un nuovo commissario provinciale a Siracusa. Quello dell’ex consigliere comunale è un nome gradito agli schifaniani, maggiorenti oggi del partito degli azzurri in Sicilia. Ma non fare i conti con la caratura di Edy Bandiera, la sua capacità di creare consenso ed il gradimento espresso da più parti sarebbe un errore non indifferente per una Forza Italia che vuole riprendersi un ruolo di primo piano a Siracusa. L’ex assessore regionale, peraltro, ha dato dimostrazione della sua “forza” politica anche in occasione delle recenti elezioni Regionali, risultando tra i più votati a Siracusa. La querelle interna a Forza Italia verrà sciolta nel giro di pochi giorni, verosimilmente entro una settimana. Venerdì 24 c’è in programma un nuovo incontro del centrodestra siciliano ed in quella occasione andrà chiusa la “partita” Siracusa, subito dopo l’incastro di equilibri per Catania.
Lega e soprattutto Mpa, però, non sarebbero disposte ad accettare senza battere ciglio una scelta che – secondo i vertici siracusani dei due partiti – non deve essere calata dall’alto, da Palermo, senza considerare le dinamiche locali. La Lega potrebbe “allinearsi” qualora arrivasse un accordo di candidatura su Catania. Il vero nodo è rappresentato dall’Mpa che rischia di ritrovarsi relegato in secondo piano, a Catania come a Siracusa. Motivo per cui potrebbe cercare “autonomia” anche nelle scelte territoriali. Una candidatura autonoma di rottura? Un flirt con il civismo? “Non faremo saltare la coalizione”, rassicurano esponenti siracusani. Ma alle volte, una rassicurazione vale come annuncio di tempesta.

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